Non ci fu colpa, chiusa l’inchiesta sull’incidente in cui morì Mariangela Parisi
Si va verso il proscioglimento dei due automobilisti che la sera del 2 gennaio 2010 travolsero la donna mentre stava attraversando la strada. Determinanti la scarsa illuminazione e gli abiti scuri
Volge al termine dopo oltre due anni l’inchiesta sull’incidente che costò la vita a Mariangela Parisi, la giovane donna di Venegono Superiore, dipendente del Fox Town che fu investita all‘uscita del lavoro la sera del 2 gennaio del 2010. La procuratrice pubblica Marisa Alfier ha concluso la fase di "istruzione" del caso. Secondo quanto riportato oggi dal Corriere del Ticino si ipotizzano due proscioglimenti e un decreto di abbandono. L’inchiesta sulla base delle testimonianze, delle perizie e della ricostruzione formulata dagli agenti di polizia ha delineato la dinamica dell’accaduto: erano da poco passate le 19 di quella sera d’inverno, la donna aveva terminato il suo turno al lavoro e stava attraversando la strada per raggiungere il parcheggio della ditta Solis dove aveva lasciato l’auto. Proprio in quell’istante è arrivata l’auto che l’ha urtata scaraventandola nella corsia opposta dove successivamente è stata investita da un’altra macchina. Gli investigatori hanno puntualizzato due particolari ritenuti determinanti: da un lato gli abiti scuri indossati da Mariangela e dall’altro l’illuminazione scarsa in quel tratto di strada.
L’inchista ha stabilito inoltre che il primo automobilista non fece in tempo a evitare l’impatto ed ha smentito anche l’ipotesi che sosteneva che quest’ultimo viaggiasse a una velocità superiore ai 50 chilometri orari. Non sono state riconosciute colpe nemmeno al secondo viaggiatore anche in questo caso per la velocità in cui si sono svolti gli eventi e la mancanza del tempo necessario a reagire evitando l’impatto.
L’incidente scatenò la reazione dei colleghi di Mariangela e delle altre aziende vicino al Fox Town. Centinaia di lavoratori del centro commerciale sfilarono in una marcia silenziosa per le vie di Mendrisio. Nello stesso tratto di strada che costeggia un lato del centro commerciale ticinese, via Penate, due anni prima, aveva perso la vita anche un altra persona. I lavoratori hanno sottoscritto una petizione (che raccolse un migliaio di firme) e organizzato un presidio con i sindacati per chiedere più sicurezza lungo quella via. La mancanza di illuminazione è stata da subito considerata una delle cause che hanno impedito agli automobilisti di accorgersi della presenza della donna che stava attraversando la strada. Il municipio di Mendrisio ha disposto successivamente l’applicazione di luci e nuove strisce pedonali per evidenziare meglio il passaggio.
Leggi anche "Mariangela merita giustizia al più presto"
La rabbia dei colleghi: "due morti in due anni sono troppi"
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
axelzzz85 su Candiani difende la modifica sui ristorni: "Non è uno scippo ai comuni ma un percorso per far fronte alle crisi occupazionali"
lenny54 su Candiani difende la modifica sui ristorni: "Non è uno scippo ai comuni ma un percorso per far fronte alle crisi occupazionali"
Martac98 su Scontro nella notte a Lonate Ceppino, a bordo quattro giovani tra 18 e 20 anni
Martac98 su CBD e insonnia: CBnight, il rimedio naturale per dormire bene
italo su Furto all'oratorio di Albizzate: sottratta strumentazione del coro John Paul II Choir nella settimana dei concerti di Natale
Tsilvia su La patente a 18 anni? "Non è più uno status symbol"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.