Sulle spiagge del Brasile, dove il pallone rende tutti uguali

Prime tappe sudamericane nel giro del mondo del bustocco Giuseppe Corso: ecco Rio de Janeiro

La magia di Rio de Janeiro

Continua il viaggio intorno al mondo del bustocco Giuseppe Corso. Ecco il racconto delle nuove tappe di questo tour che durerà fino al 30 aprile (per leggere tutto il diario di bordo clicca qui).

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Tappa a Rio de Janeiro della crociera intorno al mondo 4 di 31

Terra! Nessuno l’ha gridato dall’albero maestro, ma è quello che tutti hanno pensato quando in lontananza si è iniziato a intravedere la costa. Terra, o per essere più specifici: il Brasile. Dopo infatti la lunga traversata iniziata da Capo Verde la nostra MSC Magnifica è arrivata proprio sulle coste della ex colonia portoghese.

La prima tappa è stata a Salvador de Bahia, città che per secoli è stata il principale porto della zona e nella quale è stato un piacere sgranchirsi le gambe. Oggi conta più di 2 milioni e mezzo di persone, strette tra colline tropicali e spiagge lunghissime. Una città che è stata un assaggio di quella che abbiamo potuto esplorare con molta più calma circa 1.500 chilometri più a sud: Rio de Janeiro.

Arrivarci dal mare fa un certo effetto. Il motivo è quello che a tutti verrà in mente quando pensano a questa città: la grande statua del Cristo Redentore. Vederla stagliarsi tra le nuvole, su una collina a 700 metri d’altezza è uno spettacolo davvero magico. E anche quando sei ai suoi piedi e la guardi dal basso verso l’alto, quei 38 metri di pietra e cemento rimangono davvero affascinanti.

C’è anche un altro punto di Rio dove la città appare in tutto il suo splendore: il Pan di Zucchero. Si tratta di un monolite che spunta dal mare e che può essere raggiunto solo volando grazie ad un’affascinante e antica funivia. Da lassù -come dal Cristo- si vede però un’altra caratteristica di questa città: le disuguaglianze tra ricchi e poveri.

La magia di Rio de Janeiro

I quartieri di palazzi di classe si stagliano a poca distanza dalle baracche delle favelas e il degrado è a pochi  passi dal lusso. Ma c’è un posto dove tutto questo sembra sparire: la spiaggia di Copacabana. Lungo quei 6 chilometri di spiaggia bianchissima tutti sono uguali, migliaia di persone che arrivano da ogni angolo di questa città enorme e che sono accomunate da una cosa: giocare a pallone. E giocarci davvero bene! Sembra davvero incredibile ma qui su questa sabbia tutti maneggiano la palla in maniera eccezionale, ridono e scherzano tra loro dimenticandosi di tutto il resto. Avremmo potuto magari organizzare una partitella…ma forse è stato meglio fare un bagno (e salvare le apparenze).

“Vi racconto il mio giro del mondo in 117 giorni”

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Gennaio 2020
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