Ventitrè anni e un sogno: “Fare il liutaio”
Dopo la formazione in una scuola di Milano, Paolo Bianchi vuole aprire un suo laboratorio e darà inizio ad una campagna di crowdfunding per chiedere l'aiuto a tutti
«Quando entro in laboratorio non mi stufo mai». Paolo Bianchi ha 23 anni, una chioma di capelli ricci e lo sguardo sveglio. «Ho unito due passioni, quella della musica e quella della lavorazione del legno». Le sue giornate iniziano alle otto, in una stanza piena di attrezzi e pezzi di legno e si concludono intorno alle 18: «quando ho finito il liceo per me è stato facile scegliere cosa fare: mi sono iscritto alla scuola per liutai». Così, mentre i suoi compagni di classe sceglievano tra corsi di marketing aziendale, comunicazione, economia o medicina, questo ragazzo cresciuto a Gavirate si è iscritto ad un corso di tre anni a Milano per imparare uno dei mestieri più antichi.
Tecnicamente, quella del liutaio, è l’arte della progettazione, della costruzione e del restauro di strumenti a corda. Nella pratica si traduce in ore trascorse a lavorare pezzi di legno con scalpelli e pialle, fino a farli suonare. La cassa armonica, il manico, le corde e ogni altro dettaglio deve essere uniti per diventare uno strumento musicale, che avrà storia propria.
«Ogni pezzo è unico e ha bisogno del giusto tempo per essere realizzato. L’esperienza è molto importante per capire come suonerà quel pezzo di legno», racconta mentre stringe tra le mani una delle chitarre che sta costruendo. «All’inizio si svolgono soprattuto riparazioni e setup, poi si passa a costruire anche chitarre e banjo. Ho la fortuna di avere avuto dei buoni insegnanti e oggi continuo a chiedere consigli a Simone Assunto della Liuteria Cocopelli di Gavirate, per me è un punto di riferimento».
Il suo desiderio ora riuscire a fare le cose in modo più professionale e lasciare il piccolo laboratorio artigianale di Comerio per aprirne uno vero, con più attrezzi e macchine per lavorare. «Sto impostando una campagna di crowdfunding su Kickstarter che partirà in primavera per raccogliere fondi e chiedere alle persone di aiutarmi a realizzare questo progetto».
Nel frattempo è possibile vedere i suoi lavori sulla pagina Instagram paolo_waiz e sulla pagina Facebook “Waiz Banjoukuleles“: «Ho scelto questo nome perchè il Banjoukukele è lo strumento protagonista della campagna di Kickstarter. È uno strumento che ho riprogettato, conferendogli un design unico e rendendolo comodo ed accessibile a chiunque».
Paolo è rintracciabile anche al sito www.waizpluckedinstruments.com. Per chi vuole conoscerlo dal vivo invece, è facile rintracciarlo nelle serate in cui suona con la sua band, i Goldfish Recollection, o in giro per le montagne del Varesotto dove ama passeggiare insieme alla compagnia del Cai di Luino.
(Foto di Giulia Bonara)
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