Dal fantoccio di famiglia alla Gioeubia del quartiere, la storia di Franco e Manuela
Dall’idea di un papà e due bambini (oggi grandi) si è trasformata nella Gioeubia dei residenti di via Caduti nei lager. Una tradizione che compie 51 anni e crea comunità
Sono tante le Gioeubie organizzate dall’amministrazione comunale, dalle varie parrocchie e associazioni del territorio che, come vuole la tradizione, vengono riproposte ogni anno ai cittadini ognuna col proprio significato e accese con l’auspicio di cose nuove e belle durante l’anno. Ve ne vogliamo raccontare una in particolare, organizzata dai residenti di una via della periferia di Busto Arsizio.
Si tratta della storica Gioeubia di via Caduti nei lager nata dall’idea dei fratelli Manuela e Franco quando dalla tenera età decisero, con la collaborazione della mamma Giovanna con le sue mani d’oro e del papà Ambrogio, di professione falegname, di creare il proprio fantoccio e bruciarlo nel prato di fronte a casa nel giorno della tradizione che ancora oggi, dopo cinquantuno anni, viene festeggiata da tutti i residenti della zona preparando il piatto tipico dell’inverno lombardo, la cassoeula e poi frittelle e vin brulé.
«Abbiamo cominciato nel ‘69 io e mio fratello maggiore a fare un fantoccio pieno di trucioli che ci dava il papà e vestito da pezze vecchie che cucivamo insieme alla mamma. All’inizio era una ricorrenza che festeggiavamo con qualche amico poi, con il passare degli anni, ogni famiglia residente nella via ha iniziato a fare il suo pupazzo fino a quando abbiamo iniziato a fare anche vin brûlé e frittelle per tutti. È un momento di ritrovo con gli amici della via Caduti nei lager in cui tutti collaborano offrendo qualcosa e portando avanti questa tradizione» ha raccontato Manuela, sorella di Franco, Massimo e Fabio che per l’anno prossimo vuole fare di meglio: «Mi auguro diventi qualcosa che possano ricordare in tanti e non solo la via e prometto che l’anno prossimo prenderò un giorno di ferie per dedicarmi al meglio all’organizzazione di questa ricorrenza».
Quest’anno il fantoccio è stato dedicato alla giovane attivista Greta Thunberg e ad un mondo sostenibile, e per questo il rogo è stato più contenuto rispetto agli anni passati, ma non sono mancati i post-it con i desideri di ognuno per l’anno venturo.
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