Maran insiste: “Non smettiamo di correre”
L'allenatore del Varese avvisa: "Quest'anno servono più punti per andare ai playoff". Moreau e Albertazzi raccontano il ritorno e l'esordio
Mentre un Auteri “brontolone” (almeno secondo le voci giunte in sala stampa) corre verso Linate per l’aereo del rientro, il suo dirimpettaio Rolando Maran arriva davanti ai giornalisti con un sorriso tirato ma sincero. «Oggi c’è da essere contenti – esordisce il tecnico trentino – Non era una partita semplice anche perché ho messo in campo giocatori che non avevano quasi mai giocato con anche molti giovani. Anche per questo ci è voluto qualche minuto per trovare le giuste contromisure per limitare una Nocerina tosta e difficile da affrontare ma tutti i ragazzi sono stati bravi a sacrificarsie hanno risposto nella maniera giusta».
Maran spiega così la scelta di Albertazzi: «Michelangelo si sta allenando da tre mesi in quel ruolo perché sappiamo che potremmo avere necessità di un sostituto sulla fascia sinistra. L’ho fatto provare spesso in allenamento e la risposta è stata positiva; d’altronde quando si lavora con professionalità e impegno si viene ripagati e questo vale anche per Moreau che con me non aveva mai giocato e oggi ha offerto una bella prova».
Il discorso si sposta poi sulla classifica e le dirette rivali: «Ho tentato di nascondere il risultato della Sampdoria (vittoria a Modena 2-0 ndr) prima della partita ma poi la notizia è trapelata in spogliatoio e anche questo ha un po’ complicato la prima parte di gara. Però queste cose non ci deve influenzare e ciò vale tanto per la Samp che vince quanto per il Padova che perde: dobbiamo pensare a noi e correre più dell’anno scorso visto che allora bastarono 61 punti per i playoff e ora siamo già a 62 ma la qualificazione è ancora incerta».
La conclusione è per il match-winner De Luca su cui sono puntati gli occhi di tante squadre importanti: «Per Beppe non c’è ancora nessun pass per la Serie A: continui a correre e a pensare alla squadra prima che a se stesso. I gol premiano se servono alla squadra ma di questo io e lui parliamo spesso, anche prima di questa partita».
Ed è bello rivedere nel dopogara il volto sorridente di Mathieu Moreau (foto in alto), giocatore esemplare in campo (ricordiamoci il suo apporto per la promozione in B) e fuori, visto che ha accettato il ruolo di dodicesimo senza un mugugno. «Il tiro di Merino dopo pochi minuti è stato subito decisivo e mi ha permesso di scaldarmi immediatamente: cinque mesi senza giocare sono tanti e l’allenamento non dà le stesse certezze della partita. Anche grazie a questo avvio sono rimasto caldo per tutta la partita come dimostra pure la parata su Catania nel finale: se il 2-1 fosse arrivato prima sarebbe stato più difficile gestire gli ultimi minuti».
Moreau torna poi sulla lunga assenza dai campi, un po’ per scelta tecnica e un po’ per via di problemi fisici che lo hanno tenuto anche lontano dalla panchina. «Quando passi cinque mesi senza giocare con un infortunio in mezzo, il rischio è quello di piangersi addosso… io però ho cercato di restare il più sereno possibile e oggi sono stato premiato. Spesso una bella partita al momento giusto può essere decisiva per il futuro, mi auguro che ciò valga anche per me».
L’ultimo sorriso, forse il più solare, è quello di Michelangelo Albertazzi (foto) la cui prova d’esordio è stata positiva: «Sono contento per come ho giocato nella mia prima gara con il Varese e perché sono arrivati tre punti importanti anche alla luce della sconfitta del Padova. Abbiamo dovuto reggere un inizio un po’ difficile perché la Nocerina si è confermata molto in forma, ma dopo la metà del primo tempo abbiamo iniziato a giocare meglio e avremmo anche potuto chiuderla prima». E nella sua zona il giovane di scuola Milan ha avuto un bel da fare: «C’era Merino che sicuramente è un buon giocatore ma io non ero preoccupato da un solo avversario ma da tutti quelli che arrivavano da quelle parti. Però credo di aver giocato una buona partita e ringrazio il mister di avermi dato questa possibilità».
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