La Federazione dichiara concluso il campionato di basket
La Serie A era l'ultimo torneo ancora "aperto": da Roma lo stop definitivo. La maggior parte dei giocatori stranieri ha lasciato l'Italia, Varese non fa eccezione
Il campionato di basket di Serie A è finito quest’oggi (martedì 7 aprile), a una manciata di minuti dall’ora dell’aperitivo serale. A mettere l’ultima parola sulla stagione (italiana) 2019-2020 è stata la Federazione che ha annunciato la decisione sui propri canali social, certificando quel che tutti ormai si aspettavano.
A “firmare” in prima persona il provvedimento è stato il numero uno della Fip, Gianni Petrucci, come si legge nella nota diramata sui canali federali: «Il Presidente, considerata la determinazione della LBA (cioè la Legabasket ndr) di demandare ogni e qualsivoglia decisione in merito alla chiusura anticipata della stagione 2019/2020 e sentito per le vie brevi il Consiglio Federale, dichiara concluso il Campionato di Serie A».
La decisione, dovuta ovviamente alla perdurante emergenza sanitaria causata dal coronavirus, è presa per tutelare la salute di tutti i soggetti impegnati nei campionati (se quello di Serie A termina oggi, tutti gli altri erano già stati stoppati), sia in campo sia fuori. La mancanza di date certe circa la possibilità di una ripresa dell’attività agonistica non ha fatto altro che accelerare la decisione odierna.
Al di là dell’ufficializzazione, le 17 squadre impegnate nel massimo torneo avevano già “perso i pezzi”, anche se la gran parte degli stranieri tornati nei rispettivi Paesi aveva dato la disponibilità – almeno a parole – di un ritorno nel caso il campionato fosse ripartito. La Pallacanestro Varese non fa eccezione: con la recente partenza di Ingus Jakovics, in città erano rimasti solo i giocatori italiani e l’estone Siim-Sander Vene.
Importante un altro passaggio del comunicato federale. «Dichiarare conclusa l’attuale stagione sportiva permette ai club ed ai tesserati di adottare tutti quei comportamenti necessari ad evitare ulteriori costi da sostenere in assenza di attività. La FIP ritiene di adottare questo provvedimento anche in considerazione dell’impossibilità di disputare le gare alla presenza di migliaia di appassionati, patrimonio fondante del movimento cestistico italiano».
Ciò significa due cose: la Federazione pare favorevole a una trattativa sulla riduzione dei contratti tra club e giocatori/tesserati e sancisce la volontà di non disputare una parte di stagione a porte chiuse, una delle ipotesi che erano state fatte nelle scorse settimane. Nel comunicato emesso da Roma non ci sono invece indicazioni sull’assegnazione dello scudetto, dei posti per le coppe europee e sulle retrocessioni: l’ipotesi più probabile è che il titolo non venga assegnato e che per i tornei internazionali farà fede la classifica del girone di andata. Difficile ipotizzare invece la composizione della prossima Serie A per la quale conteranno – siamo sempre nel campo delle ipotesi – criteri economici oltre che sportivi, vista la crisi generale che tutti, non solo in Italia, dovranno affrontare.
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