Mutande infilate in testa: bocciate le mascherine della Regione
Medici e infermieri lamentano difficoltà a utilizzare il nuovo modello certificato dal Politecnico per il materiale ma non per la capacità di difesa
“Mutande da infilare in testa”.
Sono tante le critiche alle mascherine che Regione Lombardia ha commissionato alla ditta Fippi, il cui tessuto è stato certificato prima dal Politecnico di Milano e poi dall’Istituto Superiore di sanità.
La critica è legata soprattutto al modello poco sicuro perchè l’elastico non garantisce l’aderenza perfetta alla parte di volto da proteggere. Pochi movimenti della bocca tendono a far scivolare verso il basso la copertura scoprendo il naso.
La parte più delicata, però, è collegata al sistema di “svestizione”: quando si deve togliere la mascherina non è facile strapparla e occorre sfilarsela dalla testa con il rischio di toccare parti della faccia con la parte potenzialmente infetta. Un sistema che non induce sicurezza negli operatori a cui sono state consegnate.
Giorgio Arca, di Cittadinanza Attiva, ha voluto testare un modello convenendo le difficoltà lamentate da medici e infermieri.
Nello stesso video mostrato da Regione Lombardia per presentare la mascherina, si vede l’intervistato che più volte si deve sistemare la copertura suol volto, un’azione che i sanitari ritengono pericolosa.
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