L’amore per il fiume non si ferma, nonostante il Coronavirus nascono le “Vedette dell’Olona”
Gli “Amici dell'Olona” cercano volontari pronti a monitorare il fiume Olona. In questa prima fase, viste le limitazioni per il Coronavirus, ci si dedicherà solo alla fase organizzativa
L’Olona resta nel cuore: nonostante il divieto di andare lungo la ciclopedonale in valle a passeggiare o in bicicletta, anche se occorrerà attendere ancora un po’ per riappropriarsi di questi luoghi tanto cari, l’interesse a tutelare il fiume rimane primario.
È proprio in questi giorni che nel gruppo Facebook “Amici dell’Olona”(https://www.facebook.com/groups/1714394345466923/), che racchiude migliaia di appassionati del fiume, è nato un desiderio: attivarsi per salvaguardare il territorio.
A spiegare le motivazioni, l’avvocato Franco Brumana, anima del gruppo, in un post che presenta l’iniziativa: «Insieme ad altri “Amici dell’Olona” abbiamo aperto il gruppo “Vedette dell’Olona” (questo il link) per organizzare un servizio volontario di vigilanza delle condizioni del fiume. In diverse occasioni siamo intervenuti a fronte di segnalazioni di fenomeni di inquinamento avvertiti e segnalati da qualche amico dell’Olona. In molti di questi casi la segnalazione tempestiva e circostanziata con l’indicazione del luogo e dell’orario ci ha consentito di far intervenire gli enti competenti, che hanno risolto in breve tempo il problema o comunque hanno individuato le cause e le responsabilità. È chiaro che non si tratta dell’inquinamento costante del fiume derivato dal notorio malfunzionamento dei depuratori, che sussiste anche quando l’ acqua del fiume appare limpida e trasparente, ma di fenomeni quali le schiume, le colorazioni anomale e gli odori.
«Ora – prosegue Brumana – se individueremo un buon numero di vedette del fiume potremo moltiplicare i nostri interventi. Sarebbe importante disporre di almeno una vedetta per ogni comune. Da tempo si parla del servizio di sentinella, ma per varie ragioni, non è mai decollato. In proposito era intervenuto anche il presidente della provincia di Varese. Ora siamo stanchi di aspettare e pertanto partiamo con le nostre vedette. Naturalmente cercheremo la collaborazione delle pubbliche autorità competenti e dei Comuni».
Il gruppo di volontari tiene chiaramente conto della situazione particolare di questo momento, legata all’emergenza Coronavirus: non potendo muoversi liberamente sul territorio, si sfrutteranno queste settimane per la raccolta delle adesioni: «Viste le limitazioni per l’epidemia in corso per ora ci dedicheremo all’organizzazione. Daremo informazioni per rendere più efficaci le segnalazioni ed elaboreremo le procedure più proficue predisponendo anche dei moduli per effettuare le denunce alle autorità competenti» conclude Brumana.
TAG ARTICOLO
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Varese si ferma per lo sciopero generale: corteo di oltre 3 mila persone in centro
PaoloFilterfree su Più di mille vittime negli anni di piombo ma Busto Arsizio sceglie di ricordare solo Sergio Ramelli
Felice su Giovane ferito a Gallarate con taglierino, indagini della polizia
elenera su Ritrovata Efra, la cagnolina dispersa in Val Grande
Viacolvento su Il divieto serale di vendita e consumo di alcolici per strada a Varese diventa permanente
Fabio Rossi su Il divieto serale di vendita e consumo di alcolici per strada a Varese diventa permanente
Spero che dopo il CoronaVirus maturi un nuovo sentimento in Italia. Come questo paese è da riprendere in mano e curare con costanza ed affetto….così anche l’Olona che in 40 anni è stato selvaggiamente abusato e violentato da logiche industriali senza etica e morale….dove ognuno ci riversava dentro lo scarto di un lavoro fatto per un unico scopo, arricchirsi.
Se l’Italia deve cambiare….la Lombardia deve cambiare ancora di più….questa sciagura ci deve far comprendere che fino a ieri abbiamo vissuto, tollerato ma anche contribuito a creare un territorio fortemente antropizzato, un’aria venefica densa di ogni possibile sostanza inquinante e tutto questo per che cosa? L’Italia va incominciata a salvare, a curare ….solo così diventerà un posto bellissimo da vivere. Solo così i nostri polmoni ci ringrazieranno.