I Parlamentari Alfieri e Invidia in supporto ai frontalieri
Il senatore del Pd e il deputato del Movimento 5 Stelle prendono le difese dei lavoratori italiani in Svizzera
«Sono in contatto quotidiano con i Sindaci dei Comuni di confine preoccupati per il blocco dei valichi – afferma il Senatore del Partito Democratico, Alessandro Alfieri -. In particolare, la chiusura dei valichi di Fornasette e Porto Ceresio sta creando non pochi disagi ai nostri lavoratori oltreconfine e un’eccessiva concentrazione di traffico al valico di Ponte Tresa, anche alla luce della riapertura di alcune attività economiche in Canton Ticino».
«In questi giorni – continua Alfieri – ho sentito più volte le autorità svizzere per trovare soluzioni idonee a coniugare l’esigenza di effettuare controlli adeguati e diminuire i disagi per i frontalieri e le comunità di confine. Confido si possa arrivare ad una soluzione positiva già entro la settimana, per essere pronti, da lunedì prossimo, ad affrontare più razionalmente un ulteriore aumento dei flussi di traffico da e per la Svizzera».
«La situazione delle dogane – afferma il deputato del Movimento 5 Stelle Niccolò Invidia – è lampante ed è chiara a tutti, anche alle stesse autorità svizzere. Non c’è molto da commentare. Quello che manca è la reazione dell’Amministrazione federale delle dogane. A riguardo la pressione che viene portata avanti da ogni parte è diretta lì ed è stato possibile sentire sia il ministero degli esteri che i rappresentanti dell’Ambasciata svizzera. Lato svizzero c’è sicuramente la volontà generale di riaprire le dogane, soprattutto prima del 27 aprile. Si sta facendo veramente tutto il possibile per la riapertura, tenendo conto che si tratta della decisione di un ente autonomo di un altro Paese».
«Ricordo sempre – conclude Invidia – che sono e resto per la cautela sulle aperture doganali, ma vista la situazione di disagio causato dalla riapertura delle attività è chiaro che a questo punto anche le dogane di Fornasette e Porto Ceresio debbano essere riaperte quanto prima. Trovo poco opportuna la scelta da parte di alcuni rappresentanti della Lega di andare su change.org per risolvere problemi così pesanti. Mi pare poco serio. Viceversa invito questi politici ad unirsi alla pressione di tutte le autorità italiane impegnate per la riapertura».
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