Gli alcolici proteggono dal Coronavirus? “Fake news, è vero il contrario”
Il Ministero della Salute mette in guardia dalle notizie che stanno circolando in queste ore e che invitano a consumare bevande alcoliche per proteggersi dal Covid-19: "Abusarne aumenta il rischio di infezione perché danneggia il sistema immunitario"
Il Ministero della Salute torna a smentire le fake news che circolano su consigli casalinghi per sconfiggere il Coronavirus. Dopo l’invito a non fare gargarismi con la candeggina questa volta il Ministero deve spiegare che “è fondamentale smentire con evidenze scientifiche le varie fake news sulle presunte proprietà benefiche dell’alcol nei confronti del virus Sars-CoV-2 che trovano facile appiglio in un terreno già predisposto a distrarsi, anche solo per “relax”, verso stili di vita non salutari”.
Tra le fake news che circolano, una sostiene che birra, vino e distillati stimolino l’immunità al virus. “Il consumo di alcol non protegge in alcun modo dal Covid-19 -puntualizzaz il Ministero-. Abusarne aumenta il rischio di infezione perché danneggia tutti i componenti del sistema immunitario. Tra consumo di alcol e infezioni virali esiste, infatti, una correlazione dose dipendente. E questo vale anche per l’infezione causata da Sars-CoV-2”. Dal punto di vista scientifico il Ministero rimanda all’approfondimento “Assunzione di bevande alcoliche e Covid-19“, pubblicato sul portale dell’Istituto Superiore di Sanità dal quale emergono principalmente due rischi legati all’abuso di alcol: una riduzione del numero e delle funzioni dei linfociti B, le cellule immunitarie che difendono l’organismo; e la “riduzione del tono orofaringeo”, aumentando il rischio di introdurre germi nell’organismo, e la modifica la funzione dei macrofagi alveolari, deputati a ripulire gli alveoli polmonari da polvere e patogeni, per cui diventa un potenziale fattore di rischio per la polmonite
Altra fake news che circola è quella in base alla quale un consumo pesante ucciderebbe il virus nell’aria inalata. In realtà il Ministero ricorda come l’alcol “non disinfetta la bocca e la gola, e non dà alcun tipo di protezione”. Oltre a questo si sottolinea come “il consumo eccessivo di alcol, soprattutto in quarantena, è particolarmente sconsigliato, perché oltre a sviluppare dipendenza, aumenta il rischio, la frequenza e la gravità degli episodi di violenza interpersonale, come la violenza nei confronti del partner, la violenza sessuale, la violenza sui giovani, sugli anziani e gli abusi e la violenza sui bambini”.
L’uso dannoso e rischioso di bevande alcoliche durante il lockdown preoccupa gli esperti anche per un altro motivo, di tipo sociale: “in quarantena potrebbe esser collegato, infatti, a una potenziale crisi della salute pubblica, come messo in luce da un articolo pubblicato su The Lancet Public Health. Questo periodo di isolamento potrebbe portare a un picco di abuso di alcol, con ricadute in persone con problemi di dipendenza e potenziale sviluppo disturbi legati all’uso”.
Il Ministero della Salute: “Non fate gargarismi con la candeggina”
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