Dall’ASST alla Regione, Italia Viva Varese attacca la gestione sanitaria dell’emergenza
Lo dichiara Cesare Zoia, neurochirurgo e Coordinatore del Gruppo di Lavoro sulla Sanità di Italia Viva Varese, in una nota a nome della sezione varesina del partito di Matteo Renzi
“A distanza di ormai tre mesi dall’inizio della pandemia, preoccupa la completa mancanza di strategia sanitaria da parte dei vertici regionali e delle ATS. Quanto poteva essere giustificabile nella primissima fase del diffondersi dell’infezione, è invece inaccettabile a fase 2 avviata. Le singole province, ATS, addirittura i singoli ospedali, non operano secondo regole condivise”.
Lo dichiara Cesare Zoia, neurochirurgo e Coordinatore del Gruppo di Lavoro sulla Sanità di Italia Viva Varese, in una nota a nome della sezione varesina del partito di Matteo Renzi.
“Ci risulta, ad esempio, che il test sierologico all’ASST Sette Laghi non venga offerto a tutto il personale sanitario (come indicato anche nella delibera regionale 3131 del 12 maggio) – attacca Zoia – , ma solo a quello di pochi reparti; questo incomprensibile atteggiamento è illogico e discriminante nei confronti del personale stesso.”
Ad essere messa sotto accusa da parte di Italia Viva è anche la gestione regionale: “La totale mancanza di strategia – dice l’esponente renziano – è confermata anche dalle recentissime affermazioni dell’assessore Gallera sul pagamento dei tamponi da effettuarsi in seguito alla positività ai test sierologici e dalle relative parziali marce indietro! Tutto questo è inaccettabile, Italia Viva Varese chiede con forza che i vertici regionali definiscano al più presto una chiara strategia per il controllo e contenimento del contagio da Covid-19 nella Fase 2 che deve, a nostro giudizio, necessariamente prevedere tra le altre cose l’esecuzione di tamponi gratuiti a tutti i soggetti sintomatici, alle persone risultate positive ai test sierologici e ai contatti di queste ultime due categorie. Chiediamo infine ai vertici dell’ASST Sette Laghi che a tutto il personale sanitario venga offerto il test sierologico al più presto e, in caso di positività o risultato dubbio, sia effettuato il tampone in modo da garantire la sicurezza del personale stesso e dei pazienti.”
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