Caritas di Morazzone, cibo e sostegno alle famiglie
Il compito dell'associazione in questi mesi di grossa crisi è stato anche quello di aiutare a sbrigare pratiche per chiedere i contributi messi a disposizione dallo Stato
Un gruppo ampio e molto attivo che coinvolge l’intera unità pastorale: i volontari della Caritas di Gazzada, Schianno, Lozza e Morazzone lavorano in sinergia per aiutare le famiglie in difficoltà. E in questo lungo periodo di emergenza il lavoro è stato davvero tanto.
«Non siamo stati molto impegnati sul fronte della raccolta alimentare – spiega Giovanni De Rosa, uno dei responsabili della Caritas di Morazzone che vede attivi circa sei volontari – Qui in paese l’amministrazione ha fatto una scelta un po’ diversa rispetto ad altri: per la raccolta e la distribuzione del cibo si è appoggiata ad una onlus varesina; questo ha consentito al Comune di risparmiare e accantonare una parte della cifra ricevuta dallo Stato nella fase dell’emergenza. Ci auguriamo che venga utilizzato per aiutare a pagare affitti e bollette».
Sì perché è questo l’aspetto più delicato, oggi: «Le famiglie che si appoggiano alla Caritas – spiega ancora De Rosa – sono circa una ventina mentre quelle individuate dal Comune sono circa 30. Quando è scattato il lockdown noi ci siamo attivati subito ed abbiamo fornito il nostro elenco all’amministrazione che ha provveduto a far recapitare la spesa. Se c’è un limite di questa soluzione, che forse avremmo dovuto affrontare diversamente, è la mancanza nei sacchetti di alimenti “freschi” e non solo “secchi”: insomma, un po’ di carne, un po’ di frutta e verdura avrebbero dovuto averla tutti. Ma a parte questo il problema più grosso è stato aiutare chi improvvisamente si è trovato senza reddito: è il caso di una donna con quattro figli rimasta sola perché il marito è stato sorpreso dalla chiusura delle frontiere mentre era in Marocco. Il capofamiglia era l’unico a percepire un reddito e non è ancora potuto rientrare».
Per fortuna i casi limite come questi non sono molti a Morazzone ma la crisi è tutt’altro che risolta: «Ora resta il problema di pagare le bollette o gli affitti – spiega ancora De Rosa -Il nostro supporto è anche quello di aiutare le famiglie a espletare le pratiche burocratiche: sbrigare la documentazione per chiedere il reddito di cittadinanza o per chiedere i contributi messi a disposizione dallo Stato. Questo è il lavoro che la Caritasi di Morazzone svolge abitualmente, in questi mesi è solo aumentato».
In questo periodo di grossa difficoltà la comunità si è trovata compatta e generosa: «Don Stefano, il responsabile dell’unità pastorale ha chiesto aiuto a tutti i cittadini di Gazzada Schianno, Lozza e Morazzone e la risposta è stata eccezionale». Un grosso contributo lo ha dato il carrello solidale del supermercato Tigros del paese: «Abbiamo distribuito la spesa contenuta in 12 carrelli stracolmi, davvero un importante aiuto in più per 3 o 4 famiglie del paese ».
La Caritas di Morazzone si trova in via Mazzuchelli 15 dove hanno sede le Acli: lì è possibile, su appuntamento, andare a ritirare generi di prima necessità, cibo ma non abiti, mentre nella sede di Gazzada è possibile prendere appuntamento allo sportello di ascolto che è aperto ogni sabato mattina.
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