Piano socio sanitario ritirato: “la commissione riconosce le carenze del sistema”
Il Presidente Monti spiega: «Il testo andrà aggiornato alla luce dell'emergenza sanitaria». La soddisfazione del consigliere PD Astuti
Il piano socio sanitario regionale andrà rivisto. La pandemia, che ha messo a dura prova il sistema ha indotto la Commissione sanità, presieduta da Emanuele Monti, a ritirare il piano che doveva essere sottoposto al voto finale dopo mesi di audizioni.
A sollevare il problema era stato il Partito democratico: «Votare questo piano sarebbe stato uno schiaffo a tutte le vittime lombarde del Covid-19, non votarlo significa prendere atto dei problemi che ci sono stati e chiedere a Fontana e alla Giunta di riscriverlo – spiega Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd e componente della Commissione –. È un fatto politico, non tecnico, perché per la prima volta, finalmente, la maggioranza leghista della Regione dà un segnale di ripensamento sul sistema sanitario lombardo. Per la prima volta ammette che qualcosa va cambiato. Sia chiaro, per noi il piano era inadeguato anche sei mesi fa, ma la pandemia è stata come un faro puntato sugli squilibri e sulle mancanze della sanità lombarda, oltre che sulle mancanze di chi la guida e governa. Ora il Piano sociosanitario regionale dovrà essere riscritto e cambiato nel profondo e, insistiamo, andrà rivista la legge quadro della sanità lombarda».
Nel corso della seduta Emanuele Monti ha ritirato il piano dalla votazione: « Abbiamo deciso di rinviare la votazione del Piano sociosanitario regionale perché il testo deve essere aggiornato alla luce dell’emergenza sanitaria che ha colpito la nostra regione negli ultimi mesi. Il contesto è stato infatti, come ben sappiamo, profondamente mutato dall’epidemia di coronavirus, per cui dobbiamo procedere ad una riflessione complessiva sull’ambito sociosanitario. Inoltre, ad oggi manca ancora un quadro chiaro a livello nazionale: il Piano sociosanitario nazionale non è ancora stato approvato, quindi mancano indicazioni importanti che andranno recepite. Il rinvio del voto è avvenuto in accordo con tutte le forze politiche in maniera trasversale, ci tengo a ribadirlo per ragioni ben fondate. Abbiamo dovuto affrontare, come Lombardia, una crisi senza precedenti, adattando il nostro sistema sanitario all’emergenza. Oltretutto ad agosto di quest’anno la Legge 23 compie esattamente cinque anni, ovvero il periodo di tempo stabilito per verificare il funzionamento della Riforma sanitaria. Approvare il testo prima di questa verifica non è la scelta più adeguata».
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