Le prestazioni ambulatoriale negli ospedali sono ripartite ma al 60%
Il nuovo direttore generale del Welfare Trivelli ha parlato in commissione sanità della ripresa delle attività dopo l'emergenza sanitaria
Intensa mattinata di lavoro per la Commissione consiliare Sanità di Regione Lombardia, presieduta da Emanuele Monti, che ha affrontato diversi temi.
La Commissione nel Question time ha affrontato l’emergenza epidemiologica da Covid.
In particolare, si è parlato del potenziamento della sanità territoriale, puntando sulla sorveglianza svolta dai medici di Medicina generale, la definizione di una catena stretta per il monitoraggio epidemiologico, un piano di assunzioni di personale medico e infermieristico (puntando anche su telemedicina e istituzione della figura dell’infermiere di famiglia), il potenziamento dei posti letto in terapia intensiva e sub intensiva.
In Lombardia molti medici specializzandi si sono resi disponibili nell’assistenza ai pazienti affetti da Covid-19 e di questi, oltre 1600, hanno scritto una lettera a Regione Lombardia chiedendo un riconoscimento economico per il loro impegno nel periodo di emergenza. Nell’interpellanza presentata da Patrizia Baffi, Gruppo Misto – Italia Viva si richiede di disporre un riconoscimento economico. Se gli specializzandi del quarto e quinto anno hanno potuto beneficiare di un contributo erogato in virtù di un contratto di collaborazione o a tempo determinato, gli specializzandi dei primi tre anni poiché risultano in attività di formazione e non assunti a contratto, non rientrano nei destinatari della legge regionale 9/2020 che riconosce premi al personale del SSN. L’intenzione di Regione Lombardia è quella di creare le condizioni normative ed economiche per coinvolgere anche i medici specializzandi dei primi anni. In quest’ottica il 30 giugno 2020 l’Assessore al Welfare Giulio Gallera ha scritto al Ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere di inserire nel Decreto Rilancio nuove risorse a titolo di premialità. Inoltre, l’esecutivo regionale, in collaborazione con le Università, sta verificando il numero di specializzandi che hanno lavorato nel periodo di emergenza.
Al termine del question time, la Commissione consiliare ha incontrato per la prima volta il nuovo Direttore generale della Sanità, Marco Trivelli. In riferimento all’attuale situazione post-emergenza, Trivelli ha ribadito la necessità di un maggior coordinamento tra le attività di cura, follow up e ripresa, puntando sul criterio dell’appropriatezza delle cure. Per quanto riguarda i ricoveri, la compressione dell’attività ordinaria si sta assorbendo, mentre più problematica risulta essere la ripresa delle prestazioni ambulatoriali, ancora inferiori al 60% dell’ordinario”.
Per quanto riguarda il piano ospedali, Trivelli ha sottolineato la necessità di una “cooperazione sul paziente”, soprattutto se cronico e fuori dall’ospedale. Secondo Trivelli l’azione di governo della sanità lombarda deve superare la logica della prestazione, “che al tempo della riforma sanitaria di Formigoni rappresentò un’innovazione e che oggi risulta inadeguata”, puntando sulla presa in carico delle cronicità, “come già avviato negli ultimi cinque anni”. Trivelli ha, quindi, rivolto un appello agli operatori a una maggiore cooperazione sul paziente, superando la frammentazione presente sul territorio che è “la principale debolezza culturale”.
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