“Ragazzi, abbiate il coraggio di ribellarvi alle regole”
Il giurista e presidente emerito della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky, ha tenuto una speciale lezione al Liceo Legnani, dedicata alla “democrazia” e con molte provocazioni
Ribellarsi alla corruzione, alle raccomandazioni, ma anche alle leggi ingiuste, quelle che non sono le basi della democrazia. È parte dell’appello che ha lanciato, agli studenti del liceo Legnani di Saronno, Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale, che ha incontrato i ragazzi venerdì mattina, 9 marzo, per una lezione dedicata alla democrazia, dal titolo “Cittadini o Sudditi? Cosa offre o cosa chiede la democrazia”.
Zagrebelsky, 69 anni, ha intrattenuto gli studenti per quasi due ore, non tenendo una lezione sulle leggi, ma sull’etica, sulla democrazia e sul rispetto delle regole, lanciando anche più di una provocazione: «Quando parliamo di legalità parliamo di regole basi – ha detto il giurista, che è stato introdotto dal preside dell’istituto, Giuseppe Fantoni -, a queste regole dobbiamo essere fedeli. Invece, agli arbitri legislativi e giusto ribellarsi. Altrimenti, se dovessimo compiere un elogio della legalità in generale, dovremmo fare l’elogio, ad esempio, delle leggi naziste. Qui stiamo parlando di leggi che servono alla nostra umanità non alle leggi arbitrarie che contengono prevaricazione del potere, a queste è giustoribellarsi».
Proprio il potere è stato lo spunto di un altro appello lanciato ai ragazzi: «Rifiutate e denunciate le raccomandazioni – ha spiegato Zagrebelsky -. L’Italia è il paese che più di ogni altro si basa sui “giri”, ovvero l’appartenere a questo o quel “giro”. Ma i favori mettono in pericolo tutto il sistema della legalità. Accettare sempre la raccomandazione spinge altri a cercarne di più forti, fino ad abbassare sempre più il livello di chi governa. È un pericolo per i cittadini per la democrazia. È l’inizio della decadenza. È quindi giusto ribellarsi a quelle che sono le forzature del sistema. È un nostro dovere, oltre che un nostro diritto».
«Nei confronti della legge si deve essere in grado di avere un atteggiamento ossequioso, ma anche critico – ha concluso Zagrebelsky –. Se noi siamo solo ossequeinti non siamo cittadini ma solo sudditi. Dobbiamo combinare queste due cose, solo così la società è libera e il diritto di questa società non è oppressivo. Attenzione poi, la migliore delle costituzioni, funziona male se gli uomini sono corrotti. Una costituzione mediocre può funzionare bene se gli uomkini sono buoni. Se noi come cittadini siamo corrotti, ovvero non sappiamo vivere in società e consideriamo la vita come occasione di prevarizazione, anche la migliore delle istituzioni non serve a niente».
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