Cimberio, non basta il cuore: Siena espugna Masnago
La Montepaschi trascinata da Andersen piazza un break nel terzo periodo che Varese non riesce a chiudere. Nel finale i biancorossi arrivano a -7 ma poi si inceppano. E alla fine escono tra gli applausi
Quando David Andersen decide che Siena deve espugnare il PalaWhirlpool non c’è più niente da fare. A inizio ripresa, dopo che Varese era riuscita con cuore e carattere ad andare al riposo sotto di un solo punto, il pivot australiano ha messo la marcia più alta e scavato il solco che i biancorossi non sono più riusciti a chiudere. La Cimberio ci ha provato ed è uscita a testa alta (65-77) tra gli applausi dei suoi sostenitori ma ciò non è servito a fermare i campioni d’Italia che si sono confermati una volta di più corazzata, soprattutto quando non ha particolari problemi fisici. E così Pianigiani ha potuto “scegliere” su chi poggiare il gioco d’attacco (McCalebb oltre ad Andersen) e a chi far svolgere gli altri lavori meno evidenti ma altrettanto utili, visto che gente come Moss o Thornton si è spesa quasi solo in difesa o di contorno ai compagni.
Recalcati purtroppo tanta carne al fuoco da mettere non ce l’ha, nonostante abbia spremuto tanto dai suoi a partire da una panchina all’altezza. Le condizioni precarie di Diawara però hanno da un lato rallentato il francese e dall’altro permesso a Siena di aumentare la pressione su Kangur: con le due ali messe in un angolo (e con Weeden in palese difficoltà contro la difesa toscana) è stato tutto più difficile. Stipcevic ha dato strappi utili, Rannikko e Ganeto sono stati i migliori in attacco ma per vincere tutto sarebbe dovuto girare alla perfezione. Non è accaduto, ma ciò non significa che la prestazione sia stata deludente: se Varese continuerà a giocare così per le avversarie – Siena evidentemente esclusa – sarà difficile strappare punti ai biancorossi.
COLPO D’OCCHIO – La collocazione a metà settimana, la diretta Rai e la vicinanza con la partita contro Bologna tolgono un po’ di gente alla cornice di Cimberio-Siena ma il palasport regala comunque un contorno più che degno. Sugli spalti, dopo il primo quarto, va segnalato l’addio della Gioventù Biancorossa che ammaina lo stendardo dopo dieci anni accanto alla squadra (ne parliamo in un articolo a parte).
PALLA A DUE – Recalcati si gioca subito i carichi pesanti a partire da Diawara, in campo nonostante il colpo di frusta subito contro la Virtus. Il pivot partente è ancora Fajardo. Pianigiani tiene in tribuna nientemeno che Lavrinovic e mette in formazione il bomber Rakocevic. Quintetto ospite con Stonerook e Andersen lunghi, e il trio americano sugli esterni: tra questi Moss a marcare Stipcevic.
LA PARTITA – La Montepaschi chiude a chiave la difesa fin dalla contesa tanto che ci vuole una magata di Stipcevic per segnare i primi punti. Il croato costringe ai due falli Moss in un ambiente che si scalda subito, dopo un fischio contro Fajardo. Diawara schiaccia il 7-10 di prepotenza ma Weeden, dentro per Rannikko, perde due palloni che lanciano gli ospiti (9-16). I due allenatori cambiano i lunghi, Varese sembra limitare i danni ma un paio di fischi arbitrali nel finale permettono alla Montepaschi di chiudere 13-22.
Si ricomincia Rannikko che infila la tripla del 18-22; la sfida è piacevole perché la Cimberio risponde colpo su colpo (gran gancio di Garri) sino a una bomba pulita di Aradori che riapre il divario. I liberi e le triple di Rannikko e Diawara tengono i biancorossi sotto i 10 di scarto nonostante Stipcevic torni in panca con tre falli. Poco male: Kangur segna i suoi unici punti e porta Varese a contatto (37-39) dove rimane sino alla sirena grazie a un canestro di Fajardo e alla tripla miracolosa di Ganeto (42-43).
Weeden e Diawara hanno subito i palloni del sorpasso ma sbagliano e vengono puniti da un Andersen immarcabile (6 punti in fila); Tony trova una bella tripla ma nel frattempo segna anche Moss e la Montepaschi scappa (45-52). Recalcati chiama la zona e il timeout ma il problema è un Weeden in crisi contro la difesa biancoverde; ecco allora Rannikko e Talts per provare a contenere l’australiano che ha tre falli. Il parziale ospite però si allarga ancora (17-3 in 6′) e quando Stipcevic ritrova il canestro il tabellone è impietoso (48-62). Prima della conclusione del periodo Rannikko va in lunetta a ripetizione e ridà qualche speranza ma McCalebb riporta la Montepaschi lontano (53-67 al 30′).
IL FINALE – Il gioco è molto fisico, Ganeto trova una tripla su cui però Aradori spegne subito l’entusiasmo. A Varese serve un miracolo così Fajardo e Reati (schiacciata in contropiede) mostrano la faccia cattiva e la Cimberio torna a -10 costringendo Pianigiani alla sospensione. Ganeto fa ancora meglio, strappa un rimbalzone e in attacco realizza la tripla del 63-70. Sarà questo però il massimo sforzo: Siena per un attimo trema e sbaglia due attacchi ma Varese non trova l’istinto del killer e non converte i successivi possessi. Non si segna più e per i toscani due liberi di McCalebb sono manna; l’attacco biancorosso invece balbetta con Diawara e Fajardo e quando Andersen torna a fare canestro gli ospiti sono avanti di 12. A questo punto ai senesi è sufficiente difendere il bottino e così avviene: quando Talts trova un piazzato e muove la maledetta quota 63 è troppo tardi. Finisce con i tricolori a braccia alzate, 65-77 e con una Cimberio che raccoglie gli applausi dei tifosi, tutti in piedi. Consolazione mica tanto magra perché tra squadra e tribune il legame è decisamente più saldo di qualche tempo fa e, come si sa, l’unione fa la forza.
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