Chi era San Cristoforo, patrono di Gallarate
Ogni 25 luglio Gallarate festeggia il suo Patrono, morto martire nel 250 in Licia, l’attuale Turchia. Ecco la sua storia
È il Patrono della città di Gallarate, che ogni anno lo celebra con una Messa Solenne nella Basilica di Santa Maria Assunta.
La vita
Cristoforo morì martire in Licia, nell’attuale Turchia, nel 250, anno in cui ci fu la persecuzione dell’imperatore Decio. Cristoforo fu soldato imperiale, ma dopo la conversione – per mano del vescovo antiocheno Babila – scelse di servire Dio. Consigliato da un monaco – che lo educò nella nuova fede – si ritirò a vivere presso un fiume. Andava così a sfidare le divinità pagane, che le superstizioni ponevano coi loro capricci all’origine di eventi naturali disastrosi, come le inondazioni dei fiumi.
Presso il fiume esercitava la sua carità nel sostegno ai viandanti che dovevano attraversare le acque pericolose. La leggenda racconta che una notte un fanciullo gli chiese di essere aiutato per attraversare le acque. Lui lo caricò sulle spalle e mentre camminava sentiva su di sé il peso che cresceva. Giunto a riva scoprì che il fanciullo era il Bambino Gesù e che il peso che stava portando sulle spalle era il peso di tutto il mondo. Il nome stesso di Cristoforo è strettamente collegato a questo episodio mitologico: deriva dal tardo nome greco Χριστοφορος (Christophoros), composto da Χριστός (Christós, “Cristo”) e φέρω (phérō, “portare”), e significa quindi “portatore di Cristo“.
La leggenda traduce il senso della carità di Cristoforo: chi serve una creatura, serve Gesù stesso. Inoltre, ogni gesto di carità si sa dove inizia e non si sa dove finisca, e comporta pertanto che si doni tutto di sé e si prenda su di sé il peso del mondo intero.
È tradizionalmente raffigurato come un gigante: secondo la vulgata occidentale, prima dell’episodio del fiume era un uomo solitario che viveva nei boschi lontano da tutto e tutti.
Protettore dei viandanti
È invocato per le esondazioni dei fiumi e la sua devozione è viva nei pressi dei corsi d’acqua. È venerato come patrono dei viandanti, dei pellegrini e degli automobilisti, e in generale di chi ha a che fare con il trasporto: pellegrini, pendolari, viandanti, ferrovieri, barcaioli o semplici viaggiatori.
Oltre a Gallarate, San Cristoforo è patrono anche di altri comuni, tra cui Valganna, Ossona, Craveggia, Borghi, Rodi Garganico, Fubine, Mango e tanti altri sparsi in tutta Italia.
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