Sfuma la speranza di avere il Mondiale di ciclismo 2020 a Varese
La candidatura è piaciuta soprattutto per i percorsi, ma i tempi per recuperare e versare l'intero budget sono troppo stretti. Oldani: "Faremo tesoro del grande entusiasmo raccolto"

Niente Mondiale di Ciclismo 2020 a Varese. La speranza di rivedere in extremis la rassegna iridata a dodici anni dalla meravigliosa vittoria di Alessandro Ballan (nella foto) si scontra con il più classico degli ostacoli: la copertura economica.
O meglio, le tempistiche richieste a livello finanziario, visto che il budget necessario – a quanto si apprende – si sarebbe potuto trovare, un po’ grazie all’abbassamento delle pretese dell’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) e un po’ per l’impegno che le istituzioni – Comune, Camera di Commercio, Regione e Governo – hanno garantito alla “Binda”, il cui “preventivo” era di poco inferiore a quanto sarebbe servito.
Per vedere i campionissimi del pedale sfrecciare in piazza Montegrappa però, sarebbe stato obbligatorio versare circa la metà della cifra richiesta subito e inviare il saldo entro il 20 settembre, data dell’inizio della manifestazione che poi si protrarrà fino a domenica 27, giorno della gara in linea per i professionisti. Troppo poco tempo per trovare, contare e versare il denaro: la “Binda” non fa cifre anche perché sui costi ci sarebbero una serie di variabili (legate principalmente al costo delle infrastrutture da realizzare per le gare e le esigenze organizzative) e la stessa UCI avrebbe comunicato gli importi definitivi solo a incarico accettato.
Secondo il comunicato ufficiale emesso nel primo pomeriggio di oggi (lunedì 31 agosto: in mattinata ci sono stati contatti fitti tra le parti ma nessun sopralluogo sul territorio come scritto altrove), la candidatura di Varese e della “Binda” sarebbe arrivata sino a una sorta di finale – o di stretta finale – tra le tante proposte valutate dall’UCI. In particolare, sono stati valutati in modo molto positivo i percorsi di gara e gli aspetti tecnici/gestionali grazie alla credibilità e capacità organizzativa della Città Giardino e della stessa Binda ma non si è trovato un accordo per le questioni legate al budget dell’evento.
«È stato il buon senso a prevalere – affermano il sindaco Davide Galimberti e il presidente Renzo Oldani –. Pur nella consapevolezza di riuscire in questa impresa, in una corsa contro il tempo, oggi ci è sembrato più assennato fare un passo di lato e non proseguire sulla strada della candidatura di Varese al Mondiale 2020. All’orizzonte oltre alle questioni economiche, purtroppo, ci sono anche molte incertezze legate alla situazione sanitaria mondiale e alla relativa difficoltà di spostamenti nazionali e internazionali con le conseguenti ricadute economiche sull’indotto turistico, ricettivo, alberghiero. La candidatura di Varese nasceva da uno spirito di servizio nei confronti del mondo dello sport e del ciclismo. Abbiamo messo a disposizione le nostre competenze e i risultati portati dagli eventi organizzati in città negli ultimi anni».
Renzo Oldani, raggiunto telefonicamente, prosegue: «Di queste settimane resta senz’altro il gran entusiasmo: siamo partiti quasi per scherzo e grazie all’impegno di tutti – e voglio sottolineare il gran lavoro fatto dai soci della “Binda” – siamo arrivati vicinissimi all’obiettivo. Resta il rammarico di tempi tecnici davvero troppo stretti, però non disperderemo questo grande impegno e lo riverseremo nelle nostre prossime iniziative. Ora speriamo che il Mondiale resti comunque in Italia; intanto ringrazio Comune, Camera di Commercio, la Regione, la Federazione e tutti coloro che ci sono stati vicini».
La candidatura migliore per il nostro Paese sembra ora essere quella di Imola che, tra l’altro, mette in campo l’autodromo “Enzo e Dino Ferrari”, impianto impareggiabile per quanto riguarda la logistica legata alla competizione. Alternative potrebbero essere in Francia, dove sabato i commissari UCI sono stati in visita: di certo non manca molto a sapere quale sarà la sede prescelta visto che tra tre settimane bisognerà gareggiare.
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