Monteviasco, venti di guerra legale all’orizzonte per il ristorante chiuso
Il legale del Camoscio Bellavista “mette in mora” la Regione per lo stop alla funicolare. Il Comune dà mandato ad un legale per difendersi da eventuali azioni risarcitorie
«Il ristorante è fermo da due anni perché è ferma la funivia. E il mio cliente vuole avere delle risposte dalle istituzioni, che devono intervenire per tutelare le attività produttive rimaste fortemente danneggiate da questo disservizio».
C’è il covid, che ha messo in ginocchio migliaia di attività ed esercizi pubblici. Ma a Curiglia con Monteviasco c’è anche l’oramai annoso problema dei trasporti. Soprattutto per Monteviasco, la piccola frazione che stenta a sopravvivere alle soglie del terzo inverno senza la funivia che lo collega col resto del mondo.
Per questo i proprietari del ristorante “Il Camoscio Bellavista” chiedono aiuti alle istituzioni, in particolare alla Regione, «affinché intervenga, magari attraverso la partecipazione a bandi che possano aiutare economicamente le attività». A parlare è Gianpiero Maccapani, il legale di Giovanni Ranzoni, proprietario del ristorante, che proprio nei giorni scorsi ha ricevuto la comunicazione da Regione Lombardia alle richieste di aiuto presentate e protocollate al Pirellone.
«Ci hanno risposto che da parte di Regione Lombardia non vi è responsabilità oggettiva sull’accaduto, sui fatti che hanno isolato Monteviasco. Ma noi non chiedevamo questo. Il nostro intento era ed è di avere un sostegno economico reale a beneficio delle attività economiche presenti a Monteviasco. Il mio cliente è pesantemente esposto sotto il profilo economico e i due anni di chiusura sono un costo insostenibile».
Maccapani ha chiesto nei mesi scorsi «il ristoro dei danni subiti inviando comunicazioni ufficiali a Prefettura, Provincia, Regione Lombardia, e per conoscenza al Comune».
Un’azione civile di risarcimento danni all’orizzonte? «Non proprio», spiega il legale. «Tecnicamente si tratta di una messa in mora, ma non è escluso che potremo a breve intraprendere anche questa strada».
Per questo la giunta di Curiglia con Monteviasco ha dato mandato all’avvocato Andrea Giancristofaro di Varese di patrocinare legalmente il Comune e per questo sono stati accantonati a bilancio dei fondi per sostenere le spese legali.
“Il Comune“ – si legge nella delibera di giunta – “si ritiene estraneo ad ogni imputazione in quanto non è in alcun modo provata la responsabilità diretta del Comune di Curiglia con Monteviasco per la situazione economica illustrata dal proprietario del ristorante ‘Il Camoscio Bellavista’ né tantomeno responsabile per le conseguenze derivanti dalle restrizioni determinate dall’epidemia COVID-19”.
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