Carlo Bonomi (Confindustria): “Accettare il Mes è il primo passo per un nuovo patto per l’Italia”
Bisogna guardare oltre per superare il clima di incertezza e sfiducia che sta vivendo l'Italia. "Basta con gli aiuti a pioggia, serve una visione di Paese"
«C’è un paese che vuole rimanere ancorato a rendite di posizione e lobby. Basta con il “Sussidistan”. Occorre un patto per l’Italia e il primo passo per attuarlo è l’accettazione del Mes». A parlare è Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, intervenuto all’evento digitale “Disegniamo il futuro“, organizzato dall’Unione industriali della provincia di Varese in collaborazione con “Il Sole 24 Ore”.
Bonomi ha dialogato a distanza con Roberto Grassi, presidente di Univa, toccando i temi cruciali che caratterizzano il mondo delle imprese in questa fase di ripresa della pandemia. Se all’inizio Confindustria ha condiviso gli interventi emergenziali messi in campo dal Governo, oggi chiede «di guardare oltre» per superare il clima di incertezza e sfiducia che sta vivendo l’Italia. «Temiamo una perdita a doppia cifra del Pil – ha sottolineato Bonomi – che va a colpire un’economia che già non brillava a causa della crisi precedente».
La sfiducia tra le imprese è da attribuirsi a ciò che è accaduto prima dell’impatto del Coronavirus sulle nostre esistenze: l’abbandono di Industria 4.0 è stato un fattore scatenante. «Noi chiediamo di non continuare con gli aiuti a pioggia – ha spiegato il presidente di Confindustria – ma di fare scelte mirate e precise per indicare a questo Paese dove si vuole andare».
Quando per una volta Bruxelles ha dato un segnale di compattezza con il Recovery Fund, ragionando in termini di «filiere europee», per intervenire sui quattro driver di sviluppo, «In Italia abbiamo assistito a un sommarsi di progetti più o meno interessanti ma senza una visione di Paese».
Gli imprenditori sono ottimisti di default. Progettano, investono e costruiscono proiettandosi nel futuro. Devono farlo, altrimenti non esisterebbero le imprese, cercando di superare tutte le ambiguità che il sistema paese gli sbatte in faccia. «Bisogna coinvolgere le forze che credono che questo paese sia il più bello del mondo – ha concluso Bonomi -. Ma pare che sia proprio l’Italia a dimenticare quanto siano brave le sue imprese».
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Caro dott. Grassi gli aiuti a pioggia “come li chiama lei” hanno dato fiato a parecchie famiglie “anche se le reti di Berlusconi parlano solo di reddito dato a mafiosi e affini e mai di famiglie che si sono salvate grazie al reddito” mentre gli industriali non hanno mosso un dito nonostante gli sgravi fiscali che hanno i percettori di reddito. Quando danno soldi agli imprenditori sarebbe meglio li investissero nel mondo del lavoro e non in altri modi.