“Il vostro biglietto è una medaglia da esibire”. Riapre il Teatro di Varese

La sala era chiusa dal 23 febbraio. Cinquecento persone presenti per "Le allegre comari di Windsor" nell'adattamento di Edoardo Erba per la regia di Serena Sinigaglia

Generico 2018

Dopo quasi otto mesi il Teatro di Varese ha riaperto le porte al pubblico: 500 persone la sera del 6 ottobre hanno applaudito «Le allegre comari di Windsor» di Shakespeare nel bellissimo, ironico, scanzonato, attuale adattamento di Edoardo Erba per la regia di Serena Sinigaglia. Con poltrone vuote a dividere i non congiunti, con le mascherine per tutto lo spettacolo, la temperatura misurata all’entrata e un clima insolitamente composto ma nello stesso tempo eccezionale ed emozionante, la serata è stata scandita da risate e meritati applausi.

Sul palco prima dell’inizio della pièce ha preso la parola il direttore Filippo De Sanctis, affiancato dal regista Andrea Chiodi che è responsabile della stagione di prosa: «Grazie a tutti voi che siete qui stasera – ha detto De Sanctis –, siete degli eroi e il vostro biglietto è una medaglia da esibire. La firma sul Dpcm, che limiterà a 200 persone la presenza nelle sale, sarà una sentenza di morte per tutto il settore. La cultura storicamente aiuta a capire le sciagure, limitarla porterebbe a un distanziamento intellettuale più grave di quello sociale».

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La preoccupazione per i prossimi mesi è forte e comprensibile: le nuove misure previste dal Governo per contrastare la pandemia potrebbero essere decisive nei confronti di un settore già messo a durissima prova dai mesi del lock down. Nel caso di Varese, la sala – chiusa dal 23 febbraio – attualmente può arrivare ad accogliere in totale sicurezza tra 600 e 800 persone, a seconda del numero dei congiunti, e ha programmato 40 serate a partire da gennaio 2021. «Portare il limite di capienza a 200 – spiega De Sanctis – significa amplificare enormemente i costi e rendere quasi impossibile il proseguimento della stagione. Per questo il 10 ottobre saremo a Milano per Bauli in piazza, la manifestazione organizzata dagli operatori dello spettacolo».
«Ma il pubblico di stasera – aggiunge Chiodi – ci dice che Varese ha voglia di teatro e noi faremo di tutto per proseguire».

Le quattro proposte del mini-cartellone dedicato a Shakespeare dovrebbero comunque essere assicurate, anche grazie al sostegno della Camera di Commercio di Varese, che ha voluto appoggiare il Comune e il teatro nella sfida della cultura in questo momento così difficile.

Il 17 e 18 e il 24 e 25 ottobre sono confermati i laboratori di regia con Chiodi e Serena Sinigaglia: saranno ospitati sul palcoscenico e accoglieranno 15 professionisti a weekend tra i cento che ne hanno fatto richiesta da tutta Italia. L’ultimo appuntamento, il 27 ottobre, è di nuovo con Serena Sinigaglia per la conferenza spettacolo «Di a da in con su per tra fra Shakespeare»: se la limitazione del nuovo Dpcm dovesse essere confermata, sarà proposta in più turni.

Delle «Allegre comari di Windsor», spettacolo premiato dall’Associazione Nazionale Critici di Teatro nel 2017, anno del debutto, bisogna almeno dire che è una macchina perfettamente congegnata, in cui il testo di Shakespeare rivisitato da Erba si intreccia con brani del «Falstaff» di Verdi, cantati dal vivo con l’accompagnamento di una fisarmonica.

Ottima come sempre la regia di Serena Sinigaglia, ottime le quattro attrici Mila Boeri, Annagaia Marchioro, Chiara Stoppa e Virginia Zini. Nella pièce due gaie comari, una serva disinvolta e una giovane figlia ingenuotta simulano piccanti ed espliciti incontri d’amore dando voce e corpo a Falstaff, soggetto e oggetto del desiderio, e ai mariti traditi. Il tutto con grande ionia, con una giusta dose di volgarità, con il coinvolgimento del pubblico e con qualche riferimento a pandemia, mascherine (indossate in qualche scena) e distanziamento sociale: artifici del teatro che rendono più facile a tutti la fruizione di un testo immortale del 1602.

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Pubblicato il 07 Ottobre 2020
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