L’ospedale di Varese riapre i suoi reparti covid dopo un weekend di ricoveri

Sono 40 al momento le persone ricoverate a causa del Covid19. Una si trova in terapia intensiva. Riparte anche il presidio di Cuasso

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In un weekend è cambiato tutto. L’epidemia che per tutta l’estate è stata sotto controllo ha ripreso a correre, soprattutto nella nostra provincia.

La scorsa settimana sono stati registrati oltre 400 nuovi contagi. Per la gran parte si tratta di casi poco o per nulla gravi. Ma non è così per tutti. L’Asst Sette Laghi si è trovata a dover fare i conti con un balzo di nuovi ricoveri. Attualmente sono 40 i degenti per Covid19.

L’organizzazione modulare decisa già a fine emergenza nel maggio scorso ha permesso di dare una risposta immediata alla richiesta di assistenza specifica. L’hub covid del terzo piano è di nuovo un reparto dedicato mentre anche gli infettivi hanno aperto le stanze ai nuovi pazienti con i sintomi del SarsCov2 : metà delle stanze sono occupate mentre le altre si stanno liberando tra dimissioni e spostamento dei pazienti in altri reparti.

Anche la terapia intensiva ha riaperto: al momento c’è un solo caso ma sono allestite 10 postazioni nel caso di emergenza. I pazienti sono quasi tutti di media gravità e solo qualcuno è assistito nella respirazione con la Cpap.

In funzione anche le due aree di osservazione che accolgono i pazienti dubbi in attesa dell’esito dei tamponi.

Riapre anche l’ospedale di Cuasso che era stato chiuso con le dimissioni dell’ultimo paziente nel luglio scorso. La sua funzione sarà quella di ospitare pazienti in “degenza di sorveglianza” cioè quelli per i quali non è prevista la possibilità di un isolamento al proprio domicilio.

Attualmente, quindi, l’Asst Sette Laghi ha ripreso l’assistenza specifica per il Covid19 ma senza interrompere la sua attività normale: ambulatori e sale chirurgiche restano al momento in funzione.

Si rinnova, però, l’invito a rispettare tutte le regole imposte per l’ingresso in ospedale. Per favorire le comunicazioni tra parenti e pazienti sta per arrivare il sistema diretto “vicino@te” con cui poter conversare con i ricoverati ma anche avere informazioni sanitarie.

Sul fronte dell’attività di indagine, entro breve arriverà un nuovo macchinario in grado di processare più tamponi e in un periodo di tempo inferiore così da migliorare la capacità di screening a livello interno e territoriale.

L’ospedale è pronto a fare la sua parte anche se, con l’aiuto di tutti e il rispetto delle regole su distanziamento, igiene e mascherine, si spera che la seconda ondata passi senza grossi problemi.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 12 Ottobre 2020
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da tinoelle

    sarebbe ora che l’ats insubria dia delle informazioni dettagliate su cosa succede in provincia.. questa omertà è scandalosa

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