Come sarà il mercato in piazza Repubblica? Ecco come lo si sta preparando

Conversazione con l'assessore al commercio Ivana Perusin sullo stato del progetto di spostamento del mercato. Cosa succederà alle bancarelle

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La piazza sarà pronta per tempo? Ci staranno tutti gli ambulanti? Sono state pensate tutte le variabili che un trasferimento cosi importante come quello di un intero mercato cittadino può creare? Sono mille le domande che ancora si generano intorno allo spostamento del mercato di Varese da piazzale Kennedy, la sede che ha avuto dagli anni ’70 in poi, a piazza Repubblica, la sede che il mercato aveva nella prima metà del novecento.

I lavori di risistemazione di piazza Repubblica in vista del mercato proseguono, e a quanto sembra dovrebbero concludersi – salvo imprevisti atmosferici o di DPCM – entro fine novembre. Ma come è il mercato ora, e come si strutturerà dopo il cambio di sede? Abbiamo provato a fare qualche domanda all’assessore competente, che da mesi sta lavorando, con i rappresentanti degli ambulanti, a questo importante passaggio: l’assessore al Commercio Ivana Perusin.

«Attualmente al mercato abbiamo tre giornate: lunedì, giovedì e sabato. Le bancarelle disegnate nella piazza nuova sono 110, ma il vero numero dipenderà in realtà dalla misura delle bancarelle: nel disegno della piazza ci sono una serie di bancarelle da 7 metri, una serie di bancarelle da otto metri e cosi via. Questo significa che se le dimensioni delle bancarelle effettive sono diverse – per esempio, 5 metri – nella nuova sede potrebbero starcene anche un po’ di più, diciamo tra le 110 e le 120. Ora, nel mercato di piazzale Kennedy, il lunedì le postazioni erano 180, secondo l’ultimo censimento degli ambulanti precovid, mentre il giovedì e il sabato invece erano meno di 130. Il vero problema, quindi, è il lunedì, perchè se sono 180 e il limite è 110 circa, 70 postazioni oggettivamente mancano. I numeri di sabato e giovedi invece non ci preoccupano, non ci dovrebbero essere alla fine problemi veri di posto».

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In ogni caso, prima di definire quali sono gli spazi che mancano veramente, ci sono delle cose da fare: A spiegarlo è sempre l’assessore. «Innanzitutto si predispone un atto che si chiama “comunicazione di avvio di procedimento” dove si comunica agli operatori che stiamo spostando il mercato e chiediamo loro di confermarci la misura della bancarella, il numero e anzianità della concessione: serve per riaggiornare con precisione l’archivio che noi abbiamo già. Questo ci permette innanzitutto di fare una graduatoria corretta, perchè il criterio con cui i posti sono assegnati è quello dell’anzianità della concessione, secondo una norma regionale. Ma anche a verificare concretamente quanti “metri di bancarelle” dobbiamo calcolare».

Nel calcolo però si “incastrano” due importanti fattori, uno dei quali del tutto imprevisto: «Il primo fattore, che non potevamo aspettarci ma c’è, è che qualcuno non è tornato. Nel mercato del lunedì, in particolate, si può vedere a occhio nudo: nei 180 posti forniti ogni settimana ora ci sono dei buchi perchè degli operatori, soprattutto stranieri, non sono rientrati. E ora non sappiamo ancora se rientreranno e se quindi dobbiamo tenere una postazione anche per loro, o se invece questi posti si liberano. Il secondo elemento di variabilità è che ci sono alcuni operatori che hanno due postazioni contigue comprate in momenti diversi: magari una molto vecchia e una molto giovane. In questo caso i titolari potrebbero rinunciare a una concessione, quella più giovane, e prenderne una sola, ma un po’ più grossa di quella più antica che hanno. E’ una proposta adatta per chi ha due concessioni comprate solo perchè in una sola non ci stava più il camion: possiamo fornirne una della dimensione più adeguata al loro mezzo, nella giornata della concessione più vecchia. In questo caso noi risparmieremmo su una concessione e alcuni metri, e loro aumenterebbero le dimensioni della concessione più vecchia».

Conclusi tutti questi passaggi: «Potremo finalmente stilare la graduatoria: e allora sapremo esattamente quanti ce ne mancano il lunedi, quanti ce ne mancano il giovedì e quanti ce ne mancano il sabato. In consiglio si è approvata la possibilità di aggiungere il martedì e il venerdì addizionale: il che vuol dire che i posti delle concessioni che mancano potrebbero essere spostati il martedì e il venerdi. Però è una scelta che va fatta insieme, caso per caso. Una volta che avremo tutte le graduatorie fatte seguendo questi passi amministrativi, chiameremo un ambulante per volta, e gli diremo “questa è la tua situazione, queste sono le alternative che ti offriamo”».

Sembrate ottimisti… «Si, e comunque delle soluzioni le dovremo trovare in ogni : noi dobbiamo garantirla, la concessione. In piazza Repubblica il numero è quello, i posti in piazzale Kennedy non ci sono più: quindi offriremo delle alternative, anzi più di una, in modo tale che possano avere la possibilità di scegliere qual è per loro la soluzione migliore. Sono fiduciosa».

E’ vero che non ci sono abbastanza spazi per gli alimentari?
«Gli spazi per gli ambulanti alimentari, nella cartina di piazza Repubblica, sono 9. Li abbiamo stabiliti in base all’attuale situazione, trasportata su 5 giorni. Con 9 al giorno su 5 giorni, si soddisfano tutte le esigenze. Attualmente ci sono giorni in cui gli alimentari sono 12, ma è di lunedì, quando il mercato è di 180 bancarelle totali. A queste poi si aggiunge la bancarella che vende i fiori, che in teoria è alimentare ma non lo è veramente, non ha le stesse esigenze. In ogni caso, in generale il problema si porrà solo per le concessioni del lunedì, perchè negli altri due giorni ci stanno tutti».

Quando ci sarà lo spostamento? «Noi andiamo di pari passo coi lavori della piazza: stiamo mandando avanti gli atti amministrativi proprio in base ai suoi avanzamenti. Se la piazza sarà pronta prima di Natale, gli atti amministrativi saranno pronti prima di Natale, e il mercato potrà spostarsi. Intanto, le commissioni con gli ambulanti stanno andando avanti: qualcosa potrebbe ancora cambiare, sulla base delle esigenze».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Ottobre 2020
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