Calciatori e politica: per chi votò il Varese nel 1976?

Quell'anno il Guerin Sportivo fece un sondaggio pre-elettorale tra le squadre di A e B: otto i biancorossi che votarono. Sei scelsero il governo, due si schierarono a sinistra

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Sui social network sta rimbalzando in queste ore la “riesumazione” di un vecchio numero del Guerin Sportivo datato 1976, nel quale era riportato un servizio curioso e, probabilmente, non ripetibile al giorno d’oggi.

La storica rivista, che all’epoca era diretta da Italo Cucci, effettuò un sondaggio tra numerosi calciatori di Serie A e B, chiedendo loro per chi avrebbero votato nella tornata elettorale del 20 e 21 giugno; una consultazione storica perché aperta per la prima volta ai 18enni ma anche perché il Partito Comunista Italiano raggiunse il proprio massimo (34,4% alla Camera) arrivando vicino alla Democrazia Cristiana.

Nel folto gruppo dei giocatori interpellati, spicca anche una buona rappresentanza del Varese: i biancorossi quell’anno disputarono la Serie B (dopo la netta retrocessione del ’75, ultimo anno di sempre in Serie A per il club nostrano) e arrivarono molto vicini al ritorno in A.

(foto da Wikipedia)

COME VOTÒ IL VARESE

Le tabelle pubblicate dal Guerin Sportivo (riproposte su Twitter da Stefano Cappellini) riportano le preferenze espresse da otto giocatori biancorossi. Tra essi la maggioranza scelse la Democrazia Cristiana – il segretario era Benigno Zaccagnini – mentre un altro partito al governo, il PRI, ebbe un voto. Due i calciatori all’opposizione con un voto al PCI (guidato da Enrico Berlinguer) e uno alla Democrazia Proletaria, formazione di estrema sinistra.

La DC venne scelta dal portiere Silvano Martina, dai centrocampisti Vito De Lorentis e Giampiero Dalle Vedove e dagli attaccanti Luigi Manueli e Domenico Maggiora. Il repubblicano fu invece l’altro portiere, il baffuto Carlo Della Corna, in quella stagione riserva di Martina.
A sinistra invece si schierarono il difensore Massimo Arrighi e la punta Carlo Tresoldi entrambi poi in squadra anche con Eugenio Fascetti. Arrighi votò per il Partito Comunista mentre il compianto Tresoldi (che morì ad appena 42 anni) si spinse ancora più in là, preferendo la Democrazia Proletaria di Mario Capanna.

Restano ignote invece le preferenze di altri volti assai noti di quella squadra: il capocannoniere Carlo Muraro, lo stopper Moreno Ferrario (poi tricolore con il Napoli di Maradona), l’attaccante Ernestino Ramella o Walter Sabatini, allora centrocampista poi divenuto importante dirigente calcistico. Solo per citarne alcuni.

La squadra allenata da Peo Maroso concluse al quarto posto il campionato cadetto e fu la prima esclusa (dolorosamente) dal passaggio di categoria che premiò Genoa, Catanzaro e Foggia. Un terzetto appaiato a quota 45 punti, appena uno in più dei biancorossi il cui presidente era Guido Borghi: fatale al Varese fu l’ultimo spezzone di campionato (i biancorossi erano stati in testa da soli al torneo per diverse giornate). Nelle ultime 9 gare Muraro e compagni ottennero appena 8 punti e si fecero rimontare: a nulla servì il 3-0 al Palermo al “Franco Ossola” nell’ultima giornata del campionato. Si giocò domenica 20 giugno, primo dei due giorni dedicati alle elezioni politiche da cui ha preso spunto questo ricordo.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Ottobre 2020
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