“Neve diventeremo”: i 7grani da Napolitano
Il Presidente della Repubblica ha invitato il gruppo comasco che ha segnato la sua carriera con un video dedicato agli orrori del nazismo
La storia di un partigiano operaio ai cantieri navali di Pola, deportato come tanti suoi simili nei campi di concentramento nazisti. Titolo, “Neve diventeremo”: memoria e resistenza. Non una semplice canzone, e non un semplice video quello che il gruppo comasco dei “7 grani” presenterà il 25 gennaio, dalle ore 10, al Teatro Manzoni di Busto Arsizio agli studenti del Liceo Classico, Linguistico e Scienze umane “Crespi”. Doppio appuntamento, invece, il 27: su Rai Tre a Linea Notte e al Quirinale, su invito del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per ricordare la Shoah delle vittime dell’Olocausto. Dopo un articolo su "Le Monde" nel 2009 e la presentazione del clip alla Therese A. Maloney Art Gallery nel New Jersey – per la mostra “Shard: documenting Genocide” – questo è l’ennesimo riconoscimento alla carriera di una band che evita gli scintillii del mondo dello spettacolo per sollevare dubbi, questioni morali, interrogativi su ciò che è stato e non dev’essere mai più.
Il clip di “Neve diventeremo” è stato girato nel campo di Buchenwald: spietato nel pianificare un nuovo modo di annientamento dei suoi “ospiti”. “Arbeit macht frei” accoglie le vittime ad Auschwitz; “Jedem das Seine” – A ciascuno il suo – è la frase nel Bosco dei faggi, nella regione della Turingia. Risultato: milioni di ebrei sterminati. Rock quanto volete, ma Mauro (chitarra), Fabrizio (voce, tastiere e chitarra) e Flavio (al basso) – i fratelli Settegrani – si sono costruiti un loro “Universo fragile” (titolo del brano che scala le classifiche delle radio web americane nel 2006) nel quale far confluire una riflessione ininterrotta sui drammi che la Storia non può dimenticare. Per dissuadere, insegnare, cancellare le urla che ancora echeggiano nelle camerate insanguinate di Buchenwald.
Carnefici, aguzzini, vittime: quanto di tutto questo si vive, ancora oggi, secondo le illogiche dell’ingordigia umana? Così, “Neve diventeremo” non solo è stato adottato dalla Cgil di Milano, dall’Anpi, dall’Aned (Associazione nazionale ex deportati) e dall’Insmli (Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia) ma è anche stato selezionato per la nomination al Premio David di Donatello nella sezione Cortometraggi. E a premiarlo, ancora una volta, è l’America: “Neve diventeremo” si trova in visione permanente nel United State Holocaust Museum Memorial di Washington. Perché l’orrore scompaia dai nostri occhi.
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