Legambiente: “Milano seconda città italiana più inquinata”
Le peggiori lombarde dopo il capoluogo sono Monza, Brescia, Cremona, Mantova e Pavia. L'associazione: "Una politica per la mobilità sostenibile"
Città lombarde campionesse italiane di smog nel 2011. Ben 8 capoluoghi lombardi su 12 si posizionano tra i primi 16 posti della classifica nazionale del dossier "Mal’aria 2012", lo studio annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico, compilata sulla base dei valori di PM10 della centralina che ha avuto più superamenti delle soglie tollerate. Peggio di tutte, in Lombardia, fa Milano che si piazza al secondo posto delle italiane, superata solo da Torino, con la centralina di via Senato che l’anno scorso ha raggiunto 131 giorni di sforamento del Pm10.
La soglia massima consentita è di 35 giorni all’anno, superato questo limite si viene dichiarati “fuorilegge”. Le peggiori lombarde dopo Milano, sono Monza con 121 giorni di superamento del Pm10, Brescia con 113, Cremona 109, Mantova 108 e Pavia con 103 giorni fuori dai limiti. Ma un pessimo risultato lo hanno ottenuto anche Bergamo, con 98 giorni di superamento, e Lodi con 96. Da metà classifica in poi troviamo anche Como, con 76 giorni di sforamento, Varese (69), Lecco (64) e Sondrio con 44 giorni.
Il dossier Mal’aria 2012 descrive però una situazione di emergenza anche se si considerano altri inquinanti. Sette capoluoghi lombardi, infatti, si piazzano nei primi 10 posti tra le città che hanno registrato i peggiori valori medi di ozono, un componente importante dello smog fotochimico che forma principalmente d’estate e che può avere effetti anche gravi sulla salute. Nel 2011 le peggiori concentrazioni di ozono in Lombardia si sono registrate a Mantova, Lecco e Bergamo. Male anche Lodi, Cremona e Sondrio. È in leggera crescita anche il numero di città che non rispettano i limiti del biossido di azoto, uno degli inquinanti tenuti particolarmente sotto controllo per la valutazione della qualità dell’aria che respiriamo perché è una sostanza irritante per le vie respiratorie e per gli occhi, può raggiungere gli alveoli e provocare edema polmonare. Per questo inquinante i valori peggiori si sono registrati a Bergamo, Milano e Como. «La classifica nazionale conferma quanto già noto, ovvero che la Pianura Padana è un’area estremamente critica in cui sono richieste azioni straordinarie di prevenzione dell’inquinamento – dichiara Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia – Non sono tollerabili ritardi né deroghe dalle norme europee, perché in quest’area vivono oltre 20 milioni di cittadini la cui salute non è derogabile. La ricetta per emergere dallo smog si basa su due pilastri: da un lato l’attuazione dei piani antismog anche attraverso efficaci azioni di controllo e sanzionamento. Dall’altro una politica per la mobilità sostenibile, che non può essere indolore se l’obiettivo è quello di ridurre l’eccessivo ricorso alla mobilità automobilistica, perché ciò implica la rinuncia a costosi e devastanti progetti autostradali, per scegliere di investire tutte le risorse disponibili sulla logistica ferroviaria delle merci e sulla mobilità collettiva».
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