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NEWS

Un amico, dei più cari, dei più coraggiosi. Tra i migliori organizzatori e operatore culturale di grande livello, Andrea lascerà comunque un segno in questa fredda città per esser stato per un anno il primo direttore del rinato teatro

ANCHE IO ? Grazie ad Andrea Campane 


Vedi la vita com'è strana? Il Giovannelli Marco da Viterbo, un accento foresto che neanche campasse tre generazioni se lo potrà sciacquare via, è lui che è venuto a dare lezione di democrazia ai tutti i Bosini e similari che oggi sono tutti verdi, ieri eran bianchi e chissà, forse domani li vedremo di un bel pallido rosè.
Col suo manipolo di giovani entusiasti, e forse un po' incoscienti, supportato dall'arguzia di qualche bello spirito ricco d'età e d'esperienza, ma non vecchio (perché quella è una condizione dello spirito che non è adatta all'avventura), si è inventato giornalista, editore, ha mutato pelle come una lucertola e me lo ritrovo, dopo oltre quindici anni che lo conosco, a fare il Comunista.
Non lo è Comunista, ne sono certo, ma tanti pensano così; tanti in questo tempo, povero di pensieri e di ideali ma ricco di arroganze e di ignoranze, appiccicano un "bollino rosso" a chi coltiva, come fa il Giovannelli Marco da Viterbo, un pensiero libero, una propria autonomia di critica e di giudizio.
"…E io lo faccio lo stesso" dice il Prete Liprando di Enzo Jannacci dinnanzi ai divieti del Papa tracotante (e romano, mica viterbese), "e io lo faccio lo stesso" sembra dire il bel faccione tondo che ti sorride pacioso e intanto sta già componendo il suo prossimo editoriale.
E' per Varese una merce preziosa il Giovannelli Marco da Viterbo, al pari dei suoi fratelli in avventura, giovani in spirito se non tutti nel corpo, capaci di scavare sotto le melense veline dei nostri mediocri potentati locali per cercare il "cui prodest", capaci di muoversi nella foresta intricata delle bugie, tanto ben architettate che a volte ci crede anche chi le dice.
Altro che Comunisti, questi sono giornalisti e guai a noi se ce ne priveremo, ne abbiamo disperatamente bisogno, e guai a noi se lasceremo che vengano imbavagliati da quei nuovi democratici che hanno in una mano il manganello e nell'altra la bottiglia d'olio di ricino.
Il Giovannelli Marco da Viterbo non è più un ragazzino, ma per me è un bambino, quel bambino che solo, tra l'ipocrisia di tutti, ebbe la forza di urlare "il Re è nudo!".
Lunga vita agli immigrati…

Andrea Campane

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