Speciale elezioni - Entusiasmo alla presentazione della lista "Andrea Buffoni sindaco". Il vecchio leader socialista punta al ballottaggio
Ritorna Buffoni: "Dobbiamo recuperare il tempo perduto"
Andrea Buffoni è tornato. La presentazione ufficiale della sua candidatura ha raccolto un pubblico attento. Comincia per lui una nuova avventura circondata da attese, dato che la sua presenza rischia di diventare determinante. E sulla scena politica si apre una domanda di fondo. Quanto conta oggi tra i gallaratesi il giudizio sulle vicende di Tangentopoli in cui Buffoni è stato coinvolto? Da questa debolezza Buffoni può smarcarsi solo con la forza dell’esperienza, giocando sulla competenza e capacità di progetto. E l’ex leader socialista ha cercato di battere su quel tasto. "Dove eravamo rimasti?" ha esordito, paragonandosi a un vecchio antifascista di ritorno dall’esilio. E poi l’attacco al post-Tangentopoli. "Questa Gallarate è così diversa da quella che avevamo lasciato". Triste, decaduta, fuori dal giro che conta. Opportunità mancate, occasioni gettate al vento, trascuratezza. Una Caporetto, secondo Buffoni. "Noi dobbiamo recuperare il tempo perduto". La ricerca del candidato è iniziata a piccoli passi. "È stata come un sasso nello stagno. Ma di una cosa ci dovete dare atto: abbiamo rivitalizzato la capacità critica di una parte di cittadini delusi dal grigiore di questi anni".

Anni, almeno gli ultimi tre, governati dal Polo. Buffoni è stato duro con Forza Italia, "ci hanno denigrato con insinuazioni e chiacchiere", e ha lanciato un avvertimento: "Compromettere i rapporti adesso lascerà dei segni".

La tensione con il Polo ha poi ceduto il passo all’orgoglio. "Ci dicono che siamo il vecchio. Se aver dotato Gallarate di servizi eccellenti è vecchio, beh, allora siamo vecchi". La difesa del passato è stata ferma. Buffoni è stato sindaco per otto anni della città, tra gli anni Settanta e Ottanta. "Abbiamo trasformato Gallarate: asili, palestre, scuole, opere urbanistiche. E poi la tutela dei deboli. Alcuni l’hanno chiamato clientelismo. Voi chiamatelo come volete, ma noi dei poveri ce ne siamo occupati. Cosa ci hanno lasciato i nuovi politici? Hanno parlato per 10 anni della 336 senza concludere nulla. Hanno deciso tutto senza coinvolgere la città. Se questo è il nuovo, noi non siamo nuovi".
Poi Buffoni ha parlato del futuro. "In consiglio noi ci saremo - ha assicurato – con disinteresse e senza sconti per nessuno". Ai presenti è stato distribuito il programma. Ambizioso, in cui spicca la condanna dei centri commerciali sulla 336 e la costituzione di un comitato di saggi per ripensare la città. Il tutto nei primi 100 giorni di governo.

A sostegno di Buffoni si presenta la lista "Progetto Comune Gallarate 2010". Gli ex leghisti Massimo Gnocchi, Andrea Rigliano e Giovanni Turri sono intervenuti, presentando lo slogan della lista: "Onda d’urto".

Gnocchi e i suoi sono quanto di più lontano si possa immaginare dal vecchio personale politico del pentapartito inserito tra le file della lista Buffoni. Nell’ultimo consiglio comunale hanno condotto battaglie disinteressate. E dopo la loro dipartita la Lega sanguina. L’accordo sul programma però è stato raggiunto in tempi brevissimi.

E alla fine c’è stato anche spazio per il lato umano. "Mi sento ringiovanito – ha concluso Buffoni – ma non dimentico di aver vissuto momenti di grande solitudine e amarezza".

Roberto Rotondo