Speciale elezioni - Clima frizzante a Gallarate. Caianiello (FI): "Buffoni é il candidato della sinistra", ma il sito Internet dell'ex sindaco invita a votare Berlusconi
Buffoni cambia simbolo. La lista Di Pietro ricorre al Tar
Si inasprisce lo scontro elettorale dopo le recenti decisioni della commissione elettorale che ha imposto il cambiamento di simbolo alla Lista Andrea Buffoni. Questa mattina (martedì 17), sul sito Internet del candidato socialista (www.andreabuffoni.com), lo staff elettorale dell’ex parlamentare parlava di "grave turbativa elettorale", attaccando la stessa commissione, definita "giuria partigiana composta da avversari politici". Una sparata decisa, acuita da parole forti contro gli esponenti della Casa delle Libertà. "Denunciamo un clima teso, un innalzamento dei toni inaccettabile e la sistematica demonizzazione dell’avversario, soprattutto, di Forza Italia e suoi esponenti locali" si legge sulla pagina telematica.

Insomma, è guerra aperta. Andrea Buffoni però smorza i toni, anche se ribadisce il disappunto per l’eliminazione del simbolo. "Una decisione eccessiva – spiega – dato che l’elemento qualificante era il nome e cognome del candidato, ben visibile a tutti". Lo staff di Buffoni ha anche cercato di presentare un contrassegno con un tricolore depurato dall’onda – segno che richiamava, secondo Forza Italia, quello della lista "Berlusconi Presidente" delle politiche – ma alla fine ha dovuto optare per l’eliminazione di qualsiasi riferimento al tricolore.

Soddisfatto della decisione il forzista Nino Caianiello. "Quel simbolo riportava a quello nazionale della Casa delle Libertà" conferma il leader cittadino del partito di Berlusconi. Che rincara la dose. "E’ vero che il tricolore è di tutti, ma collocato in quel contesto grafico denotava una volontà di confondere le idee agli elettori".

Ma la polemica non si ferma agli aspetti tecnici di questo primo scorcio di campagna elettorale. Forza Italia contesta a Buffoni il fatto di essere, di fatto, il candidato della sinistra. Un’accusa tutta politica, tesa a evitare che una parte di elettorato del Polo possa dirigersi verso la lista del "vecchio leone". Ragionamento che ha una solida base. Che Buffoni punti a raccogliere voti in quella direzione è un dato di fatto. Bastano due elementi per rendersene conto. Il primo: la lista "Gallarate 2010", capitanata da ex leghisti appena usciti dal partito, mira a risucchiare una parte del serbatoio di voti della Lega. Il secondo: sempre sul sito Internet del candidato compare, nella sezione "link", il collegamento al sito elettorale di Silvio Berlusconi. "Io aderisco al Nuovo Psi – chiarisce Buffoni – e, livello nazionale, il nostro campo non è certo quello dell’Ulivo. E’ naturale quindi che si sia voluto inserire quel riferimento". Lo "sconfinamento" ha fatto tendere i nervi a Forza Italia. "Quella è una lista di sinistra – sentenzia Caianiello – e non c’entra nulla con la Casa delle Libertà. Se davvero stanno con Berlusconi vorrei sapere perché non si sono presentati insieme a noi. Io vedo, in questa operazione, la volontà di creare delle false attese nell’elettorato del centrodestra".

L’ultima scontilla della giornata arriva invece dalla segreteria particolare dell’onorevole Di Pietro di Busto Arsizio. La lista "Italia dei valori", esclusa dalla commissione elettorale a causa di errore formale nella raccolta delle firme, ha deciso ufficialmente di presentare ricorso al Tar.

Roberto Rotondo