Speciale elezioni - Gallarate 4 maggio- Dibattito sull'ambiente con cinque candidati sindaci. E tutti si dicono contro i centri commerciali
Su Malpensa e 336 tutti d'accordo con Legambiente: no al cemento. Mucci assente
Se le promesse della campagna elettorale fossero vergate in carta da bollo da un notaio forse i commercianti e i cittadini di Gallarate dormirebbero tranquilli. Tutti i candidati sindaci infatti hanno espresso in questi giorni contrarietà ai centri commerciali, uno sviluppo equilibrato dell'asse 336 e senso di responsabilità verso l'ambiente riguardo Malpensa. Anche ieri sera, in un dibattito organizzato da Legambiente, il tono delle dichiarazioni é stato quello del totale rispetto del territorio. Presenti cinque candidati su sei. In ordine alfabetico: Massimo Barberi, Claudio Bartoli, Andrea Buffoni, Angelo Luini e Laura Martegani. Assente Nicola Mucci della Casa delle libertà. Il favorito della competizione era impegnato in una cena elettorale, ma ha fatto sapere di aver rifiutato il confronto perché gestito da esponenti diessini e perché ritiene più logico un dibattito solo con la candidata dell'Ulivo Laura Floris Martegani. Snobbati gli outsiders quindi, anche se senza di loro la competizione sarebbe senza gusto, visto che solo il rubacchiare voti qua e là degli altri competitors può restituire a queste elezioni un minimo di incertezza sul risultato finale. Ma tant'é, Mucci ha preferito giocare tranquillo e non scendere in campo.

Il gusto del confronto non é mancato invece agli altri pretendenti. Malpensa e 336, come si diceva, i due argomenti chiave su cui si sono cimentati i numeri uno delle rispettive coalizioni. Emilio Magni, leader di legambiente, ha posto alcune domande precise su come intendano comportarsi in futuro i candidati. Il più barricadero é stato Massimo Barberi di Rifondazione Comunista. "Malpensa va arrestata perché é fuorilegge". Claudio Bartoli di ViviGallarate ha ricordato di essere stato a suo tempo l'unico consigliere regionale, a parte Rifondazione, a votare contro il piano d'area malpensa. Per il futuro si impegnerà " a far costruire il meno possibile, abbassare gli spazi commerciali ma senza dimenticare le infrastrutture necessarie come le strade". Dall'Ulivo una proposta precisa. "Malpensa ora é in territorio di Milano - ha detto provocatoriamente Laura Floris Martegani - io propongo di entrare nella gestione dell'aeroporto e di fare una provincia Malpensa per controllarne lo sviluppo". Andrea Buffoni ha invece ricordato che fu negli anni Settanta, per sua volontà, che Gallarate aderì al parco del Ticino, e ha invocato un dialogo tra le istituzioni e gli enti locali, così come non é avvenuto di recente, per progettare lo sviluppo nel rispetto del territorio. Più disincantato il giudizio di Angelo Luini. "Malpensa é voluta da interessi internazionali che non si possono fermare. Mettiamo un rappresentante nel cda della Sea e agiamo sui parlamentari della provincia".

Sulla 336 le domande di Magni sono state ancora più precise. Cosa mettere in quell'area e con quali volumi di cemento. Una storia tutta da assaporare quella dell'insediamento commerciale 336, vera disneyland del mattone, secondo Legambiente "cementificazione con il pretesto di Malpensa". Pretesto, già, perché la prima variante prevedeva 3 milioni e 600mila metri cubi, uno spazio che significa più o meno 30mila abitanti se ipoteticamente abitato. Ora, l'ultimo documento programmatico votato dal consiglio ne prevede circa un milione.

Angeno Luini propone di costruire un nuovo ospedale e di realizzare un auditorium per la cultura. "Nessuno spazio per i centri commerciali, la rovina di Gallarate". Laura Martegani invoca una riorganizzazione urnabistica generale e chiede che la 336 "venga utilizzata come riserva per le destinazioni d'uso che ci servono, eventualmente anche per risolvere il problema casa". Andrea Buffoni Crede invece nel businnes park per Malpensa con banche servizi alle imprese, uffici di compagnie aeree. "I centro commerfiali son un errore - dice - ma la 336 é anche l'ultima zona che può trarre qualche beneficio da Malpensa". Claudio Bartoliha ricordato che quando venne fatto il piano d'area si scatenò una gara per inserire i progetti privati nelle tabelle delle opere prioritarie, fregandosene dei bisogni dei cittadini e ha assciurato lotta dura ai centri commerciali. Per Massimo Barberi di Rifondazione gli investimenti del piano d'area servono solo alle lobbies e agli speculatori, ha ricordato l'opposizione del Prc a quella legge regionale e ha proposto la realizzazione di un centro per la memoria della resistenza.