Colpo di scena. Le elezioni amministrative di
Gallarate sono state rinviate. La nuova data é il 27 maggio, decisa questa mattina dal
Prefetto, dopo una riunione della commissione elettorale mandamentale svoltasi in
comune. L'eventuale ballottaggio é previsto per il 10 giugno. Il provvedimento si é reso
necessario per rispettare l'obbligo di legge della pubblicazione delle liste per almeno
quindici giorni. La decisione del Tar di Milano che ha sospeso il provvedimento della
commissione che il 17 aprile aveva escluso la lista Di Pietro ha creato un terremoto
politico che rischia di avere ripercussioni anche nazionali. La sentenza del Tar, infatti,
entra in conflitto con le disposizioni ministeriali in tema di presentazione di liste
elettorali. Secondo queste ultime, in caso di doppie firme nella presentazione delle liste
- così come era avvenuto tra Di Pietro e Luini -, vengono ritenute valide quelle dalla
lista che ha presentato l'intero elenco per prima. La seconda sezione del Tar ha ritenuto
invece che, in mancanza di specifica previsione normativa, sia da considerarsi valido il
giorno in cui il sostenitore ha ottenuto la convalida della sua firma. "Ora
chiederemo al ministro che in tutta Italia venga fatta rispettare la legge - spiega Sergio
Mazzetti, candidato dell'Italia dei valori - perché il ministro dell'interno ha diramato
circolari che tradiscono lo spirito della norma". Intanto, a Gallarate, la notizia dello spostamento della data elettorale sta
provocando reazioni diverse. Di certo, i disagi saranno notevoli. Per prima cosa la
riammissione dell'Italia dei valori comporta l'obbligo di un nuovo sorteggio delle liste e
dei candidati sulle schede, sorteggio che verrà effettuato lunedì 7 maggio. Bisognerà
poi rifare i manifesti, tenere chiuse le scuole nei giorni delle votazioni, con una spesa
ulteriore per le casse del comune.
"Non volevamo creare tutti questi disagi - spiega
Mazzetti - volevamo solo far rispettare la legge. Quanto
allo spostamento, siamo contrari, ma ci dicono che non si può fare altrimenti".
I commenti dei candidati spaziano dalla contrarietà alla
rassegnazione. Chi l'ha presa male é Nicola Mucci, l'uomo scelto dalla casa delle
libertà per la conquista del municipio. "Sono esterefatto - dice - Non c'è la
certezza del diritto. I funzionari avevano una direttiva precisa, il Tar ha detto invece
un'altra cosa, che si mettano d'accordo. Questa decisione avrà gravi ripercussioni sui
cittadini perchè costerà 350 milioni alle casse del comune. Senza contare i disagi alle
famiglie e alle scuole, che non raggiungeranno così i 200 giorni di anno scolastico
prescritti dalla legge".
Più tranquilli invece gli altri principali candidati.
"Non so cosa dire - commenta Maria Laura Floris Martegani, testimonial dell'Ulivo -
Speriamo di poter volgere in positivo questa notizia. Vuole dire che faremo qualche
incontro in più". "E' obiettivamente giusto - replica invece Andrea Buffoni
della lista civica che porta il suo nome - perché bisogna dare lo stesso spazio a tutti.
Certo, crea qualche problema, ma le regole democratiche vanno rispettate. Ne prendiamo
atto con fair play".
Roberto Rotondo
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