Si chiama Manolo Marzaro il candidato che correrà coi colori del
centrosinistra per il rappresentare Varese al Senato Di professione tecnico
ospedaliero, Marzaro ha quarantotto anni; coniugato con due figli, è stato sindaco di
Cittiglio per tre mandati e assessore alla Comunità Montana della Valcuvia. E stato
ed è uno dei politici più attenti alle problematiche del territorio legate al sociale e
alla sanità.
Quale sarà il suo contributo al Senato?
"Lobiettivo principale verterà sul dare continuità ai progetti
propiziati dal governo di centro sinistra in Provincia di Varese. Il riferimento risiede
nel nutrito livello di stanziamenti erogati per la sanità locale, come i 200 miliardi
favore dellospedale, o di quelli destinati alluniversità, ma anche alle
infrastrutture principali per i trasporti e il turismo. Il mio impegno al Senato sarà
quello di far sentire la voce degli elettori e proporre soluzioni concrete ai bisogni dei
cittadini del mio collegio. Tra i punti principali su cui mi batterò penso al
potenziamento della rete ferroviaria per offrire trasporti efficienti sulla tratta
Bellinzona-Malpensa, con unottica che guardi Genova come punto di arrivo delle
merci. Poi il turismo: è mia intenzione puntare sul Sacro Monte e su Arcumeggia affinchè
possano diventare i simboli della nostra montagna ed il segno del rilancio turistico e
culturale del Varesotto".
Come intenderà raggiungere questi obiettivi?
"Credo che la carta vincente sia la conoscenza del territorio e la
progettualità. Non è possibile impegnarsi sui problemi di una zona senza conoscerla. Ma
anche una profonda conoscenza del territorio appare inutile senza capacità progettuali.
Non solo, quindi, una programmazione degli interventi a livello statale, ma anche
comunitario, sfruttando le diverse possibilità offerte dallUE con i fondi
strutturali. In unottica che spinge la riforma dello Stato verso il federalismo è a
mio avviso importante avvicinare tutti gli attori economici e sociali affinchè questa
progettualità si incentri direttamente sui bisogni. La soluzione migliore per raggiungere
questa meta è quindi rappresentata da un tavolo tecnico cui far sedere i diversi
operatori per valutare insieme le proposte".
La vicinanza con la Svizzera produce problemi di occupazione, in special modo per
la categoria dei lavoratori frontalieri. Quali sono le sue proposte?
"Oltre al rilancio delleconomia e delle zone svantaggiate dalla
vicinanza con la Svizzera per le quali insisterei sui fondi offerti dalla Comunità
Europea - credo sia prioritaria la questione dei frontalieri. Si tratta di lavoratori che
con enormi sacrifici arricchiscono il nostro Paese di valuta estera, essendo assoggettati
al sistema pensionistico e sanitario Elvetico. Tuttavia nel caso di licenziamento
usufruiscono del sussidio di disoccupazione italiano, inferiore a quello svizzero. Per
questo mi batterò affinché i frontalieri ricevano un sussidio di disoccupazione erogato
dallo Stato italiano pari a quello percepito dai lavoratori doltre confine, da
finanziarsi mediante la creazione di un fondo ad hoc costituito in parte dagli
stessi "ristorni frontalieri"".
Andrea Camurani