Speciale elezioni - Ieri sera ennesima fumata nera per decidere i candidati della casa delle Libertà
Non si compongono i "pezzi" nel puzzle del centrodestra
Doveva essere la giornata degli ultimi colpi di pennello e invece il quadro della candidature per la casa delle Libertà in provincia di Varese continua ad avere molte caselle in bianco. Gli organismi provinciali, si sa, sono tagliati fuori da ogni decisione e in viale Monza, sede milanese di Forza Italia, ieri è stata imposta la consegna del silenzio. Almeno un paio di collegi del Varesotto – precisamente quelli di Luino e Busto per la Camera – sono oggetto di una trattativa serrata tra le varie componenti del centrodestra. Ma per una sorta di effetto domino, l’incastro che non riesce a Varese provoca ripercussioni in altre province lombarde; e tutto deve ricominciare daccapo. Frattanto, a sorpresa, c’è stato un cambio in corsa anche in casa Ulivo: per motivi di salute ha dovuto dara forfait Natale Grizzetti, che era stato messo in lizza per il collegio di Tradate; il cambio non appariva di facile soluzione, poiché quel posto per la complessa alchimia del centrosinistra spetta ai socialisti dello Sdi. Tenendo anche conto che quello di Tradate è un collegio di quelli stra-blindati per il Polo, trovare un sostituto non era facile: il buon samaritano è stato infine individuato in Fabrizio Taricco, sindaco di Carnago. Ma torniamo nella casa delle Libertà; dopo aver passato la giornata in attesa di notizie definitive, Giorgio De Wolf, segretario provinciale di Forza Italia si è rassegnato e ha rimandato a oggi la speranza di conoscere da Milano chi saranno i candidati del Varesotto. L’apprensione è massima proprio in casa berlusconiana per almeno due ragioni concatenate tra loro: prima, FI, il partito di maggioranza relativa nel Varesotto rischia di vedersi assegnate solo briciole e di essere rappresentato a Roma da due, massimo tre esponenti; seconda, proprio perché la provincia di Varese è prodiga con il centrodestra, è diventata terra da colonizzare, nella quale questo o quel partito pretende di piazzare da queste parti il candidato che non può permettersi di perdere. Non a caso è caduta nel dimenticatoio una perorazione di sindaci e assessori appartenenti al movimento berlusconiano, che chiedevano che almeno nel collegio di Luino venisse designato un esponente locale. Le esperienze di Massimo Berruti e Luigi Negri, venuti a raccogliere voti a Luino e Saronno e mai più visti, bruciano ancora. A pochi giorni dal deposito delle liste, dunque, gli unici ad aver già "consegnato il compito" sono quelli della Lega, che piazzeranno nella corsa per Roma Roberto Maroni, Giancarlo Giorgetti, Giovanna Bianchi e Dario Galli (per la Camera) nonché Luigi Peruzzotti per il Senato. An si è assicurato il collegio varesino per Palazzo Madama con Piero Pellicini e quello della Camera di Saronno con Marco Airaghi mentre Forza Italia mette "in banca" solo la designazione di Antonio Tomassini per il Senato a Busto. E’ lotta al coltello, invece, per gli ultimi due posti vacanti: quello di Luino è reclamato da Francesco Cossiga non per sé ma per il figlio Giuseppe mentre per Busto se la battono ancora il Cdu e Forza Italia: i buttiglioniani vogliono piazzare Luca Volontè, gli "azzurri" puntano su Gigi Farioli o Massimo Buscemi. Ma la composizione del puzzle non dipende solo da Varese; anzi, Varese in questo scacchiere fa solo la parte del pedone.