Speciale elezioni - Varese – 2 maggio – Sergio D’Antoni interviene alla serata d’incontro tra i candidati alle politiche e i sostenitori della provincia
Abbiamo un sogno
Erano un centinaio. Accorsi con la speranza di vedere rinascere il centro. Ex sindacalisti, ex democristiani, ex forzisti, appartenenti alla segreteria cittadina del partito di Berlusconi, che domani ufficializzeranno lo strappo in una conferenza stampa. Per tutti il sogno di rompere il duopolio politico che la legge maggioritaria ha creato nel paese falsando le reali convinzioni ed aspettative della gente. Si sono ritrovati all’hotel Palace attorno ai candidati di Democrazia Europea nei collegi della provincia: ospite d’onore Sergio D’Antoni, l’ex segretario generale della Cisl, oggi a capo di un movimento di centro che si propone di centrare l’obiettivo del 4% il prossimo 13 maggio per dimostrare che in Italia c’è bisogno di centro e di maggior rappresentatività. D’Antoni tuona contro i due poli che hanno imposto dall’alto i candidati nei singoli collegi infischiandosene della volontà popolare "Destra e sinistra hanno snaturato una legge già rovinosa, dimostrando un disprezzo assoluto per la volontà popolare" D’Antoni spara a zero contro destra e sinistra: contro la sinistra che ha indetto un concorso di telegenia per individuare il candidato, contro la destra che non deve cambiarlo perché è lui, sempre lo stesso, che veste panni nuovi ogni giorno; contro la sinistra che vuol far eleggere Castagnetti nel feudo diessino di Reggio Emilia trasformando il leader dei popolari in un diessino prestato al PPI o contro la destra che fa lo stesso gioco a Milano, feudo berlusconiano, con Buttiglione del CDU.

Il pubblico si sente rincuorato quando l’ex segretario della Cisl promette che mai e poi mai chinerà il capo davanti a qualche padrone, che le battaglie per la democrazia e la libertà verranno condotte sino in fondo, che la nuova compagine è fiera di avere nobili tradizioni nello scudo crociato e di voler guardare al futuro dell’Europa. Ed è proprio il ricordo degli anni di splendore della Democrazia Cristiana a scaldare i presenti, gente che vorrebbe tornare ad ascoltare un discorso politico e non uno slogan, che vorrebbe eleggere un personaggio con una carriera maturata nelle sezioni comunali e provinciali del partito. "Questo è il nostro sogno – conclude D’Antoni – ma ricordatevi che nella vita non si è mai avuta una realizzazione che non si fondasse su un sogno." Soprattutto in queste zone, sprona D’Antoni, in cui la campagna elettorale è inesistente, dove tutto è affidato alla televisione e recuperare anche un solo voto vuole dire andare a bussare a tutte le porte. D’Antoni ha concluso, il pubblico applaude in piedi, sognando l’inizio della terza via.

Alessandra Toni