È abbastanza pessimista. Per il futuro vede nero e di questo incolpa la
sinistra che ha perso la propria identità e gli italiani che saranno responsabili del
proprio destino. Fabio Minazzi, professore, si presenta nel collegio senatoriale di Varese
sotto la bandiera di Rifondazione Comunista.
Secondo Lei, l'elettorato è veramene
deluso?
Assolutamente sì. È stanco di questa
politica fatta per slogan che non considera le persone. Tra destra e sinistra non c'è
alcuna differenza: siamo in presenza di due soluzioni entrambe di destra. La poltica
ha tradito la gente e lo strappo di Rifondazione con la sinistra è dovuto proprio alle
scelte sulle questioni concrete, al rapproto diretto con la gente. Ormai far politica è
solo un modo per fare carriera. Il successo della Lega Nord, per esempio, si legge nella
sua capacità di utilizzare parole e frasi che colpiscono l'immaginario. I loro obiettivi
sono immediati, mirano ad una soddisfazione immediata Guardate con le tasse,
è chiaro che il lavoratore tartassato è contento di sentirsi promettere meno
balzelli. Per uscire da questo circolo, i politici devono tornare a parlare alla
gente, a confrontarsi con la gente.
Su quali temi Lei dialogherebbe?
Dalla nostra contrarietà alle
privatizzazioni, alla mancanza di solidarietà, alla necessità della certezza del
diritto. Si devono rimettere al centro le battaglie proprie della sinistra: la difesa dei
più poveri, della democrazia , del lavoro.
La nostra è una battaglia difficilissima perchè dobbiamo cambiare la mentalità attuale
degli italiani. Noi ci battiamo per un mondo migliore, un mondo dove il modello americano
non sia esportato negli altri stati, perchè le riserve naturali del nostro pianeta siano
usate con parsimonia e non vengano privatizzate, perchè l'ambiente non venga deturpato da
sciagurate politiche economiche che creano sperequazioni tra nord e sud del mondo
provocando carestie mortali in vaste zone del pianeta. Io parlerei di questa politica
criminale che persegue solo interessi e profitti.
Parliamo del mondo della scuola che Le
è particolarmente vicino
Attualmente la riforma scolastica sta
provocando enormi danni. L'autonomia tanto sbandierata ha attribuito tutto il potere nelle
mani di un'unica persona, il dirigente, che si comporta come un piccolo dittatore. Non ha
vincoli, nè controlli. I genitori sottoscrivono un programma senza diritto di replica, i
professori sono stati esautorati, gli studenti non contano. Intanto, il livello culturale
è in caduta libera, la conoscenza a livelli bassi e ciò a causa dei programmi
alleggeriti. Occorre ritornare all'educazione critica, che formi la persona e la sua
capacità di scegliere.
Cosa pensa del mondo del lavoro in
generale?
Noto che c'è una sottovalutazione del fattore
sicurezza. 1200 morti all'anno per incidenti del lavoro sono un dato allarmante. I diritti
vanno ribaditi con forza, al di là del colore della pelle o della lingua.
La Sua è una visione preoccupante del
nostro futuro..
La strada che si è imboccata nel nostro paese
rischia di portarci al precipizio. È un'ottica miope, con il fiato corto. Dobbiamo
sperare, sognare un mondo dove tutti gli uomini abbiano gli stessi diritti. Dobbiamo
riuscire a far nascere un dubbio, per non trovarsi, domani, pentiti dell'errore. Dobbiamo
bloccare il disegno di portare l'Italia sotto padrone. Speriamo che gli indecisi si
rendano conto del pericolo. Comunque, ripeto, in democrazia ogni popolo è responsabile
delle proprie scelte.
Alessandra Toni
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