Speciale elezioni - Varese 25 aprile - Cattolico praticante, per nove anni sindaco a Buguggiate oggi tenta il grande passo nel collegio di Varese per la Camera dei Deputati nelle fila del centrosinistra. Si scontra direttamente contro Roberto Maroni, ma la sfida, soprattutto se impossibile, lo galvanizza
Per ottenere qualcosa ci si deve impegnare

carabelli3.jpg (12726 byte)Si è candidato in un collegio difficile perchè è un militante convinto, convinto soprattutto che per ottenere qualcosa bisogna esporsi in prima persona. Lorenzo Carabelli, 53 anni, vanta una carriera ventennale nel mondo cattolico, Azione Cattolica, Acli e Democrazia Cristiana. È stato per nove anni sindaco di Buguggiate e ha contribuito a fondare la Banca di Credito Cooperativo di Buguggiate.
"Ho accettato la candidatura perchè sul mio nome c'è stata una piena convergenza è la cosa mi ha fatto enorme piacere:a mio favore hanno parlato trent'anni di volontariato politico condotto onestamente."

Il collegio dove Lei  si candida appare,comunque, blindato. Esiste una possibilità di scardinare questa realtà?

Ritengo che la scelta fatta dalla coalizione di centrosinistra di affidarsi a uomini del territorio sia un primo passo. Siamo tutte persone che vantano un passato di amministratori e la gente ci conosce per ciò che abbiamo fatto. Nel mio curriculum attività nel campo industriale ma anche in quello del volontariato e culturale.

Quali sono le emergenze del nostro territorio che ha individuato e di cui si vuole farsi portavoce a Roma?

Io non voglio cadere nella trappola delle promesse che poi non si potranno mantenere. In Parlamento si dovrà dare voce alle istanze locali, ma per quanto riguarda la soluzione dei problemi si dovranno fare i conti con le competenze territoriali: i poteri del sindaco o del presidente regionale. A livello generale, penso che il mondo del volontariato, soprattutto in campo sanitario, sia da sostenere, così come nelle nostre zone andrebbe sfruttata meglio la presenza del CCR di Ispra come centro di ricerca industriale.

Qual è la Sua opinione in merito al futuro del nord della Provincia?

Io penso che storicamente l'alta provincia abbia vissuto in una posizione delicata. Eppure ritengo che abbia molte possibilità di sviluppo. Varese è un polo culturale, universitario, turistico. Sicuramente non può avere ambizioni industriali dato il suo territorio e la preponderanza del sud, ma la sua poliedricità la rende meritatamente  il capoluogo provinciale.

Secondo Lei è vero che l'elettorato è stanco e deluso?

Dopo "mani pulite" abbiamo assistito ad una delegittimazione dei partiti tradizionali che, ancora oggi, mostrano segni di affanno. La mancanza di chiarezza sui programmi e sui risultati acquisiti, e questo è stato un errore dell'ultimo governo,  crea indifferenza tra la gente che si sente solo bombardata di slogan e battibecchi. Ultimamente, però, devo dire che c'è una ripresa di interesse da parte degli italiani: la strada imboccata di scegliere personaggi vicini alla gente sta dando qualche risultato. L'elettore chiede la tutela dei valori in cui crede. Ecco perchè io mi appello agli elettori perchè non disertino le urne. Non capisco, per esempio, quella parte dell'elettorato cattolico che invita al non voto pur di non esprimersi a favore di una persona che incarna gli stessi ideali ma che si schiera nella coalizione del centro sinistra. I valori cristiani sono trasversali . Io sono un cattolico convinto e la mia vita, credo, sia la dimostrazione dei miei valori.

Alessandra Toni