Si è candidato in un collegio difficile perchè è un militante convinto,
convinto soprattutto che per ottenere qualcosa bisogna esporsi in prima persona. Lorenzo
Carabelli, 53 anni, vanta una carriera ventennale nel mondo cattolico, Azione Cattolica,
Acli e Democrazia Cristiana. È stato per nove anni sindaco di Buguggiate e ha contribuito
a fondare la Banca di Credito Cooperativo di Buguggiate.
"Ho accettato la candidatura perchè sul mio nome c'è stata una piena convergenza è
la cosa mi ha fatto enorme piacere:a mio favore hanno parlato trent'anni di volontariato
politico condotto onestamente."
Il collegio dove Lei si
candida appare,comunque, blindato. Esiste una possibilità di scardinare questa realtà?
Ritengo che la scelta fatta dalla coalizione
di centrosinistra di affidarsi a uomini del territorio sia un primo passo. Siamo tutte
persone che vantano un passato di amministratori e la gente ci conosce per ciò che
abbiamo fatto. Nel mio curriculum attività nel campo industriale ma anche in quello del
volontariato e culturale.
Quali sono le emergenze del nostro
territorio che ha individuato e di cui si vuole farsi portavoce a Roma?
Io non voglio cadere nella trappola delle
promesse che poi non si potranno mantenere. In Parlamento si dovrà dare voce alle
istanze locali, ma per quanto riguarda la soluzione dei problemi si dovranno fare i conti
con le competenze territoriali: i poteri del sindaco o del presidente regionale. A livello
generale, penso che il mondo del volontariato, soprattutto in campo sanitario, sia da
sostenere, così come nelle nostre zone andrebbe sfruttata meglio la presenza del CCR di
Ispra come centro di ricerca industriale.
Qual è la Sua opinione in merito al futuro
del nord della Provincia?
Io penso che storicamente l'alta provincia
abbia vissuto in una posizione delicata. Eppure ritengo che abbia molte possibilità di
sviluppo. Varese è un polo culturale, universitario, turistico. Sicuramente non può
avere ambizioni industriali dato il suo territorio e la preponderanza del sud, ma la sua
poliedricità la rende meritatamente il capoluogo provinciale.
Secondo Lei è vero che l'elettorato è
stanco e deluso?
Dopo "mani pulite" abbiamo assistito
ad una delegittimazione dei partiti tradizionali che, ancora oggi, mostrano segni di
affanno. La mancanza di chiarezza sui programmi e sui risultati acquisiti, e questo è
stato un errore dell'ultimo governo, crea indifferenza tra la gente che si sente
solo bombardata di slogan e battibecchi. Ultimamente, però, devo dire che c'è una
ripresa di interesse da parte degli italiani: la strada imboccata di scegliere personaggi
vicini alla gente sta dando qualche risultato. L'elettore chiede la tutela dei valori in
cui crede. Ecco perchè io mi appello agli elettori perchè non disertino le urne. Non
capisco, per esempio, quella parte dell'elettorato cattolico che invita al non voto pur di
non esprimersi a favore di una persona che incarna gli stessi ideali ma che si schiera
nella coalizione del centro sinistra. I valori cristiani sono trasversali . Io sono un
cattolico convinto e la mia vita, credo, sia la dimostrazione dei miei valori.
Alessandra Toni
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