Speciale elezioni -Varese 27 aprile – Incontro tra il mondo produttivo e i candidati della casa delle Libertà. A dirigere i lavori Urbano Tremonti, indicato come il papabile superministro economico del governo Berlusconi
Una Varese distratta accoglie Tremonti
salavuota.jpg (12816 byte)Poche decine di persone. È stata un’accoglienza tiepidina quella riservata dai rappresentanti economici della provincia di Varese al probabile superministro della Casa delle LIbertà Giulio Tremonti. Arrivato con oltre un’ora e mezzo di ritardo, facendo attendere i candidati del centro destra nel territorio, Tremonti ha parlato per una mezz’oretta prendendo di mira il programma di Rutelli "scritto in stile Eccebombo, con un italiano romanesco difficilmente traducibile in inglese."

Poi passa ad una breve descrizione di quelli che saranno gli impegni del Polo se sarà premiato dall’elettorato: "Molto importanti saranno i primo cento giorni, quando la maggioranza è galvanizzata dalla vittoria e l’opposizione stordita dalla sconfitta." In quel trimestre il governo Berlusconi ha già pronto un programma stilato come un articolato di legge che non avrà bisogno di ulteriori discussioni tra gli alleati.
Innanzitutto si interverrà sui contratti che dovranno uniformarsi al livello europeo: "Non è possibile entrare nel nuovo millennio con i modelli propri del secolo precedente. Il ‘900 è stato caratterizzato dalle fabbriche sviluppando il contratto collettivo. Oggi quel contratto potrà essere attuato solo dove esiste la fabbrica. Laddove si parla di servizi, però, occorre un nuovo modello a tempo determinato. Mantenere posizioni sorpassate vuol dire essere reazionari e in questo campo Cofferati si è dimostrato un reazionario. Si dovrà optare per il tempo determinato perché l’indeterminato crea solo disoccupazione o lavoro nero. Se verrà attuato il nostro modello si apriranno le porte dell’occupazione ai giovani e si combatterà il sommerso attraverso aliquote più basse che incentivino il rientro nella legalità dei trasgressori."
Tremonti accenna poi ad altri temi dalla tecnologia, ai vincoli e lacciuoli che frenano lo sviluppo, non ultima la magistratura "..che blocca tutto, per non parlare dei verdi", al project financing, un’opportunità per finanziare opere pubbliche d’interesse generale ma assai dispendiose, al diritto dell’inventore di brevettare in prima persona la propria invenzione e raccogliere fondi.
Tremonti passa poi ad analizzare il programma di defiscalizzazione che si prefigge un recupero di 60 mila miliardi, detassando i redditi famigliari da zero a venti milioni, imponendo un’aliquota del 23% per redditi sino ai 200 milioni e del 33% per quelli superiori. Per recuperare 60 mila miliardi, il programma prevede un feed back del 40%, (circa 24.000 miliardi), cioè un ritorno in termini fiscali di una maggiore disponibilità di liquidità negli acquirenti, un ritorno dal sommerso che dovrebbe fruttare 24.000 miliardi e i un aumento di un punto e mezzo percentuale del Pil conseguente a questa politica che riporterà nelle casse i restanti 12.000 miliardi.

Tremonti, infine, annuncia la riproposizione immediata della legge che porta il suo nome e e che prevede la defiscalizzazione degli utili reinvestiti: "Stiamo studiando il modo di mantenere i diritti acquisiti."
L’esposizione di Tremonti si ferma qui, i presenti avanzano qualche domanda tecnica. Magari da mettere a confronto con le risposte che la prossima settimana nella stessa sala i candidati della sinistra e il segretario della CGIL Sergio Cofferati daranno sugli stessi temi.

Alessandra Toni