Speciale elezioni - Varese 3 maggio - Roberrto Maroni, candidato al collegio maggioritario di Varese per la camera tra le file della Lega Nord,   parla di questa campagna elettorale che molti definiscono sottotono
L'impegno della Lega premiato dai sondaggi
maroni2_.jpg (6242 byte)È ormai un veterano. La sua carriera parlamentare è lunga quanto la vita della sua Lega. Roberto Maroni, candidato per il maggioritario della camera nel collegio di Varese e capolista nel proporzionale, vive questo periodo con la sicurezza di chi sa di avere la vittoria in tasca. Legato al suo territorio, è presidente del consiglio comunale di Varese e non accetta critiche per una campagna elettorale definita sotto tono.

"Noi della Lega Nord a Varese siamo impegnati direttamente con la gente. Stiamo conducendo un'azione  di contatti con l’elettorato. È vero, comunque, che a livello nazionale la campagna sia personalizzata, sia berlusconizzata e la sinistra è scesa sullo stesso piano. Il nostro impegno, però, è tangibile e i sondaggi sembrano confermare questa opinione attribuendoci un 6-7% a livello nazionale.

Il mancato svolgimento del referendum regionale sulla Devolution il prossimo 13 maggio vi potrebbe danneggiare?

Assolutamente no. Per noi è stata una grande vittoria aver ottenuto quel referendum con l’impegno corale di tutta la Casa delle Libertà. Circa la data, il Governo aveva il potere di farlo e l’ha rinviato. Noi abbiamo subito un attacco della sinistra: è stato pienamente appurato che non esistono ostacoli di ordine giuridico alla realizzazione di quella consultazione insieme alle altre.

A Varese è diffusa la sensazione che la provincia abbia scarsa visibilità a Roma

Il problema non è così grave. Noi non abbiamo avuto tempo per occuparci delle questioni legate al territorio. Quando nel ’94 abbiamo avuto la possibilità, il Governo è durato troppo poco. In questi anni, noi leghisti abbiamo più volte sostenute le istanze locali, ora speriamo sia giunto il momento per poter passare all’azione.
Tra le priorità:  le infrastrutture per collegare Varese a Malpensa, a Como, l’unica via di collegamento è lunga venti chilometri e ha 28 semafori, all’Europa; gli interventi a salvaguardia del territorio: non è possibile che il fiume Olona sia già morto a tre chilometri dalla fonte. I soldi ci sono per intervenire, perché i cittadini sono tartassati dalle tasse. Per quanto riguarda per i nostri piccoli imprenditori e gli artigiani potrebbe arrivare, con la vittoria del centro destra, la legge Tremonti che riserverà incentivi alle innovazioni tecnologiche e permetterà la riduzione del carico fiscale fino 30% con un’importante liberazione delle risorse.

Per quanto riguarda l’emergenza manodopera e la questione extracomunitari?

Le nostre imprese sono altamente specializzate e ricercano personale all’altezza della situazione. Tali conoscenze non si trovano negli stranieri che giungono nel nostro paese. Ciò è dimostrato dai 300 mila extracomunitari iscritti alle liste di collocamento in cerca di un’occupazione.

Torniamo alle elezioni, Lei si è detto favorevole a candidati che non appartengono al territorio.

Io non mi scandalizzo sicuramente quando i candidati vengono paracadutati in altre regioni. I parlamentari non devono diventare lobbisti del proprio territorio. Piuttosto io credo in rappresentanti di realtà omogenee che lavorano in equipe per migliorare la qualità della vita nelle proprie zone. Per esempio, Como e Varese hanno realtà simili: entrambe sono tagliate fuori, entrambe hanno la vocazione turistica. I loro rappresentanti devono agire in sinergia per recuperare finanziamenti che favoriscano l'intera zona.

Alessandra Toni