Speciale elezioni - "Il governo Berlusconi sospenderà la riforma dei cicli". I progetti di Giovanna Bianchi per la prossima legislatura
La nostra tradizione messa in un angolo dall'Ulivo

g_bianchi.jpg (7957 byte)Giovanna Bianchi é uno dei volti emergenti della Lega Nord. Militante dal 1990 ha ricoperto diverse cariche per il suo movimento. E' giornalista professionista, si é dedicata a Radio Padania e alle altre iniziative editoriali del partito. Da qualche anno si occupa della scuola. Critica con decisione la riforma dei cicli proposta dall'Ulivo ed é convinta che un eventuale governo Berlusconi non potrà che bloccare quella riforma. La Bianchi ha 42 anni, vive a Gallarate, é sposata e ha due figli di 13 e 12 anni. E' stata assessore alla cultura della Provincia di Varese. Dal 1996 é deputato, partecipando ai lavori delle commissioni cultura, stragi, vigilanza Rai e infanzia. Ha spesso dichiarato di essere appassionata di culture orientali e, nel suo impegno politico, ha sempre ribadito l'importanza della salvaguardia delle identità e tradizioni locali.

Lei é stata parlamentare nell'ultima legislatura. Come si difendono gli interessi della nostra provincia in Parlamento?

Con un'azione stretta dei parlamentari della provincia. Noi della Lega eravamo in cinque e abbiamo ottenuto dei risultati. Penso all'istituzione dell'Università dell'Insubria, ottenuta grazie alle pressioni fatte nelle rispettive commissioni da me e da Giancarlo Giorgetti. Abbiamo anche ottenuto il finanziamento dei collegamenti tra Como e Varese per dare un supporto all'università.

Lei pensa a una sorta di partito trasversale del territorio?

Noi eravamo tutti all'opposizione e questo ha facilitato le cose. Ma ci sono anche finanziamenti che possono essere ottenuti con un'azione personali. E' quanto é successo, ad esempio, per il teatrino del popolo di Gallarate o il monastero di Cairate.

Quanto conta, per un parlamentare, l'aver esercitato funzioni di amministrazione pubblica?

Per me ha contato molto, perché mi ha insegnato a conoscere la macchina amministrativa, a capire quali sono i tempi della politica. E' importante avere una forte esperienza politica, ma bisogna anche essere delle persone normali, inserite nella società: avere una famiglia, fare la spesa al supermercato. Il rischio di un politico é quello di perdere il contatto con la gente. Poi io ho dei figli piccoli e questo mi aiuta a non chiudermi.

Lei è una delle promotrici della scuola bosina. I suoi bambini li ha iscritti a quella scuola?

No, perché abito a Gallarate e Varese é troppo lontana.

Ma se avesse potuto lo avrebbe fatto?

Sì, li avrei portati volentieri. Lì é fatto tutto con amore; un esperimento per cercare di cambiare tutta la scuola italiana, perché alcune attenzioni che noi abbiamo voluto salvaguardare sono trasferibili nella scuola pubblica.

Quali?

Nella scuola italiana di oggi l'alunno ha spesso una funzione periferica rispetto al resto. Ci si occupa più dei problemi degli operatori che di quelli dei ragazzi. In questo modo é inevitabile che gli alunni passino in secondo piano. Nella scuola bosina tutto invece é tarato sulla formazione dei ragazzi. Da una parte l'insegnamento di cultura e tradizioni locali e dall'altra l'integrazione con internet e le lingue straniere. L'obiettivo é formare una persona che sappia chi é e da dove viene in un mondo globalizzato.

Cosa rimprovera, in tema di scuola, al governo dell'Ulivo?

Hanno voluto stravolgere a tutti i costi l'impianto attuale con il pretesto di fare ciò per stare in Europa, dimenticando che c'è una tradizione italiana nella scuola che è stata buttata in un angolo.

Ci fa un esempio concreto?

La scuola elementare. Con la riforma dei cicli si pretende di mettere nello stesso edificio bambini di 6 anni e pre-adolescenti di 12-13. Mi sembra una forzatura poco rispettosa della specificità delle età. Teniamo conto che i bambini hanno ancora bisogno di maestre un po' mamma.

Ci sono state molte polemiche sul confronto tra scuola pubblica e scuola privata, lei che idea ha?

Penso che si debba poter scegliere e spesso, nella scuola pubblica, non si ha la reale facoltà di determinare quale tipo di formazione avranno i tuoi figli. Dipende tutto dal caso, da quale ideologia ha il professore che ti capita.

Ritiene sensata la polemica del presidente della regione Lazio Storace sulla faziosità dei libri di testo e sull'orientamento dei docenti a sinistra?

Storace é stato brutale e bisogna dire con forza che nessuno pensa a delle censure. Ma é vero che i libri sono pieni di errori storici.

Ad esempio?

Penso, in particolare, ad alcuni libri di storia che parlano della nascita della Lega in termini di razzismo e di ostitilità ai meridionali. Sono mistificazioni della realtà.

E cosa pensa della rimessa in discussione del risorgimento italiano?

Noi non abbiamo mai esagerato nelle polemiche su queste cose. Io penso che sui libri si possa scrivere quello che si vuole, l'importante é avere una classe di docenti valorizata e preparata.

Con quali misure?

Io credo che l'insegnamento debba essere scelto come professione e che i corsi di studio debbano essere orientati a quello. Ora ci troviamo nelle classi professori a cui nessuno ha mai spiegato come si fa a insegnare. E poi bisogna formare i docenti all'utilizzo delle nuove tecnologie, fondamentali per il futuro.

Alcuni hanno espresso preoccupazione per un futuribile ministro della pubblica instruzione della Lega, lei cosa risponde?

Intanto non credo che accadrà. Ma non é una questione di posti ministeriali. Noi abbiamo fatto un patto elettorale basato sulla devoluzione, ci interessa quello. Il governo Berlusconi sospenderà la riforma dei cicli perché troppo affrettata e per i motivi che ho spiegato prima. La devoluzione responsabilizzerà le classi dirigenti del Sud e poi ci sarà un fondo di solidarietà tra le regioni che garantirà tutti.

Passiamo al problema Malpensa, cosa si può fare oggi per allievare il disagio dei cittadini senza pregiudicare lo sviluppo?

Malpensa c'é e dobbiamo imparare a conviverci. Io sono per un sistema aeroportuale del Nord Italia. Utilizziamo Malpensa per i passeggeri e i voli intercontinentali e il resto spostiamolo negli altri aeroporti. Per questo, come Lega, ci prendiamo l'impegno di imporre il blocco dei voli notturni a Malpensa. Inoltre, crediamo che oltre agli attuali volumi di traffico non si debba andare.

In questo territorio si parla molto di immigrazione. Il suo partito se ne occupa da anni, spesso accostando immigrazione e sicurezza. Cosa proponete in concreto?

Prima di tutto di cambiare questa legge che, come hanno visto tutti, ha fallito. Con la devoluzione, la polizia locale può creare una maggiore attenzione al problema, facendo un gran lavoro di prevenzione. Ma oggi é la situazione delle donne che mi preoccupa di più. C'é un diffuso senso di insicurezza che limita la libertà delle donne di andare in giro da sole per le città. La sinistra, che avrebbe dovuto difendere le conquiste femminili, ha invece tollerato questa insicurezza. E poi non ha fatto nulla per impedire situazioni gravi come quella dell'infibulazione.

Infibulazione?

Sì, nelle moschee in Italia viene praticata ma nessuno ha mai mosso un dito. La ministra Turco non ha agito per bloccare il fenomeno.

Lei é in politica da molti anni. Ha ancora entusiamo?

Sì, ce l'ho ancora. Questa é l'ultima speranza di cambiare le cose e forse ce la faremo. Avremo un ruolo di garanti verso i cittadini perché venga applicata la devoluzione.

Roberto Rotondo