"Noi avremmo potuto
dire agli elettori di fidarsi, di lasciarci continuare quanto fatto in questi cinque anni.
E, invece, abbiamo scritto un programma di centotrenta pagine. Prendiamo un impegno con i
nostri elettori. Il centrosinistra si presenta unito e con chiari propositi di governo.
Non è la stessa cosa per il Polo che non è riuscito a fare nemmeno un programma. Per
questo Berlusconi non ha accettato di confrontarsi con Rutelli e ha deciso che la stessa
cosa la facessero tutti i candidati al maggioritario".
Pierluigi Castagnetti è arrivato a Varese per incontrarsi con gli altri candidati insieme
con gli operatori economici della provincia. Un pubblico maggiore di quanto ne avesse
avuto Tremonti, un centinaio di persone tra cui i principali esponenti delle associazioni
di categoria.
L'esponente
popolare è stato ben attento a dosare un intervento tra i meriti dell'azione di governo e
al tempo stesso le critiche al leader dell'opposizione.
"La stampa estera è preoccupata perché giudica superficiale le proposte del Polo. E
non parliamo di interferenze. Ci si dimentica forse che il primo di gennaio la moneta per
undici paesi sarà l'euro? Ci sarà una sola banca centrale e una sola politica monetaria,
quindi bene fanno, e dovremmo farlo anche noi, a guardare in casa degli altri. Da quel
momento cambierà anche l'idea della sovranità. Questa diverrà partecipata, che non
significa affatto limitata. Il governo del centrosinistra da parte sua ha invece
conquistato la fiducia con i fatti. Non lo diciamo solo noi, ma una fonte autorevole,
sempre critica come il governatore della Banca d'Italia. La crisi economica è alle
spalle, abbiamo un'inflazione bassa, sono difesi i salari e c'è un boom dell'occupazione
come non si vedeva dagli anni sessanta. Prodi, con la vittoria del '96 promise tre anni di
sacrifici e poi una politica nuova, a favore dei cittadini. E così è stato. Berlusconi,
a Porta a porta, ha promesso una riduzione del carico fiscale di 70mila miliardi, ma
questo è quello che è già dichiarato nella finanziaria di quest'anno, quindi non
vediamo quali novità ci porterebbe".
Alcuni operatori economici hanno chiesto di capire quali sarebbero gli interventi locali
da perte dei candidati dell'Ulivo se venissero eletti.
Le risposte
non si sono fatte attendere. Manolo Marzaro, ex sindaco di Cittiglio e candidato al
collegio senatoriale di Varese si è detto favorevole alla proposta del Piano strategico
che unisca le varie forze istituzionali e non le contrapponga. Marantelli, segretario dei
Ds e consigliere regionale ha ribadito l'importanza di una vera politica per il nord
affermando che nessun governo ha mai fatto tanto come questo per Varese. Duecento miliardi
per l'ospedale, centinaia di miliardi per le infrastrutture intorno a Malpensa,
l'attuazione dell'Università dell'Insubria, solo alcune delle cose realizzate.
Proserpio, candidato alla Camera a Saronno ha parlato delle problematiche legate alla
sicurezza e alla giustizia. Carabelli ha invece puntato dritto alle ragioni del voto.
Cinque anni di buon governo possono bastare come indicazione. Poi via via sono intervenuti
anche gli altri portando ognuno la propria esperienza di amministratori o di persone della
società civile.
L'incontro si è svolto in un clima che fa intendere la forte incertezza del voto. Una
campagna elettorale partita da molto lontano e che vedeva il Polo come vincitore
assicurato. Oggi il clima sembrava diverso, ma quale sarà il risultato si vedrà davvero
solo dopo lo scrutinio a tarda notte di domenica tredici.
Marco Giovannelli
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