Una
bella mattinata di sole accoglie uno dei rarissimi comizi che la campagna elettorale 2001
sta riservando a Varese. Con oltre un'ora di ritardo arriva in città Gianfranco Fini,
leader di Alleanza Nazionale. In Piazza Montegrappa poche centinaia di persone, un
risultato lusinghiero, comunque, in questo clima distratto che affida solo agli spot
mediatici tutto il suo vigore.
E Gianfranco Fini ribadisce proprio il suo attaccamento al vecchio modo di fare politica:
"A noi di AN piace la politica per il significato intrinseco che essa ha. Non siamo
interessati alla carriera o alle poltrone. Ecco perchè non ci tiriamo indietro davanti ai
comizi, ecco perchè cerchiamo il dialogo con la gente, il confronto diretto. "
E i presenti sembrano apprezzare queste parole urlate ad una città distratta dal mercato
bosino che si svolge proprio alle spalle della piazza.
Sicurezza, legalità, giustizia sociale sono i tre temi che tengono banco nel discorso del
vicepremier della Casa delle Libertà. "Modificheremo le leggi sulla droga che
generano quella microcriminalità che sta preoccupando le nostre famiglie, che mette in
pericolo i beni a cui siamo legati anche affettivamente, che induce i nostri anziani a
barricarsi in casa. Inizieremo dalle scuole per far comprendere ai giovani che drogarsi è
un danno alla propria salute e che non c'è nulla di benefico in ciò."
"Ridaremo dignità alle forze dell'ordine perchè siano trattate quali servitori
dello Stato e non servi di esso. Ridaremo senso alla parola Giustizia, garantendo il
diritto."
"Rivedremo le leggi
sull'immigrazione ad iniziare dalla Turco Napolitano. Non è una questione di mancanza di
solidarietà - tuona il leader di AN che riconosce come in passato proprio gli italiani
siano stati bisognosi di solidarietà nel mondo - Gli immigrati saranno accettati ma
dovranno sottostare alle leggi come tutti, e quando, sarà necessaria l'espulsione, il
provvedimento dovrà essere attuato pienamente."
Nell'elenco degli obblighi dei primi cento giorni di governo, anche la famiglia, intesa
come coppia composta da un uomo e una donna, gli incentivi ai nuclei monoreddito, le
sovvenzioni a chi ospita anziani e portatori di handicap. E poi, ancora , l'abbattimento
delle tasse che stanno spremendo fino all'osso tutti gli italiani: dagli imprenditori, ai
commercianti, agli artigiani, ai salariati. "Per produrre ricchezza si devono
tutelare le classi produttive e permettere che i capitali circolino liberamente senza
doversi rinchiudere in banche per timore di venir vanificati dai balzelli." Ecco
allora il suggerimento di attuare incentivazioni alle assunzioni, per rendere meno onerosi
i contratti combattendo, così, il lavoro sommerso.
Un discorso intenso, che ha spaziato anche nel mondo della cultura e delle tradizioni,
bagaglio inestimabile del nostro popolo e spesso sottovalutato.
Non una parola sul caso Cossiga che ieri sera ha annunciato di abbandonare la Casa delle
Libertà. Solo un chiarimento a margine del comizio, sollecitato dai giornalisti:
"Cossiga ha frainteso Berlusconi, l'attacco non era rivolto a lui." Una bolla di
sapone, dunque?
Alessandra Toni
|