Risponde
alle email degli elettori, anche del centrosinistra, risolve i piccoli disguidi
dell'affissione dei manifesti elettorali, in questo periodo preelettorale ha lavorato nei
comuni per costruire le Case della libertà. "Spero di arrivare a domani"
scherza Giancarlo Giorgetti dietro la sua scrivania del quartiere generale della Lega
Nord. Movimento del quale dal 1999 è commissario provinciale. Una carica che si è andata
ad aggiungere a quella di primo cittadino di Cazzago Brabbia, e di deputato parlamentare.
Ora ci riprova sempre nel collegio di Sesto Calende, che lo ha premiato nelle
consultazioni del 1996.
E pensare che "tutto è cominciato quasi per scherzo" racconta Giorgetti.
Trentaquattro anni, è nato in casa a Cazzago Brabbia, vicino a quel lago che gli è
entrato nel Dna. Da generazioni di pescatori, i Giorgetti che arrivano fino a suo padre.
La madre è invece operaia tessile. Lui ha studiato alla Bocconi, si è laureato e fino al
1996 faceva il commercialista. Le sue estrazioni sono dunque
modeste...
"Macché modeste Giorgetti blocca indispettito la
domanda la mia famiglia rappresenta uno spaccato varesino che non esiste più,
rappresenta tradizioni millenarie, come quella dei pescatori o quella dellindustria
tessile; sono molto legato al lago e a questa tradizione, che ai cazzaghesi ha dato da
vivere per quattrocento anni. Il legame con il lago e con la sua tradizione è impresso
nel Dna e lo sento molto".
Questo ne fa una persona valoriale. Il suo modo di essere non si è
mai scontrato con il fare politica?
"I meccanismi di successo richiedono spesso dei
compromessi, per non scivolare in basso occorre essere formato caratterialmente. Di grossi
compromessi non ne ho mai fatti, ma certo ci sono occasioni in cui devi saperti muovere e
capire dei meccanismi di funzionamento, devi essere scafato e avere un sistema di valori
molto forte. Importante è fare politica senza ambizione e viverla come passione civile,
infatti mi fa paura oggi il menefreghismo dilagante fra i giovani".
Lei ha incontrato comunque unascesa politica veloce
"Mi sono ritrovato nella politica quasi per caso, dal primo
impegno nel comune, mi sono ritrovato parlamentare, nella Lega non funziona il carrierismo
ed esiste un meccanismo di selezione atipico, vieni scelto dallalto e a mio favore
hanno influito tre fattori: un sistema di valori molto forte, il fatto di non essere un
montato e limpegno".
Cosa condivide dal punto di vista umano con luomo di Forza
Italia?
"La Lega rappresenta lultimo vero partito popolare,
che lavora sulla militanza politica, che rappresenta la nostra dimensione, una dimensione
diversa da altri, che viaggiano alto senza avere il contatto fisico con la gente. Quando
torno a casa da Roma il venerdì amo entrare in questa dimensione, sentire cosa dice la
gente del paese, non è certo questa la politica dei sondaggi".
La figura politica che più ammira?
"Bossi, ho grande stima anche nelluomo che
rappresenta, perché ha sempre messo in discussione se stesso. Nel panorama politico è
lunico leader che cerca di trovare sintesi nuove, non percepite subito dalla gente e
che magari non pagano elettoralmente; fu il primo, per fare un esempio a parlare in
Parlamento di globalizzazione, quattro anni fa. Sono posizioni che non rendono subito dal
punto di vista elettorale, ma non sono demagogiche. In questo senso rischia e fa politica
con la P maiuscola. Lui ha carisma e come direbbe Weber è il leader carismatico".
Come considera il suo collegio e i suoi avversari?
"Due non li conosco, e Caielli lo conosco da tempo e la
reputo una brava persona, rispetto al tredici maggio mi sento tranquillo, non perché sono
sicuro di vincere, anchio quattro anni fa partivo svantaggiato, ma per quello che ho
fatto, sono fra i primi in parlamento per numero di emendamenti e proposte approvate e di
questo lavoro sono soddisfatto. Lunico insuccesso che pesa ancora è di non aver
potuto fare niente per i pescatori del lago Maggiore".
Cosa si aspetta dal tredici maggio, Bossi la vuole
ministro del Welfare
"Nella Lega cè una regola Bossi decide, io ritengo
di potere fare il buon deputato sia allopposizione che in maggioranza. Non mi
aspetto la chiamata di Berlusconi, semmai quella di Bossi, se decide io sono a
disposizione, ma non ho ambizioni".
Ma Bossi le avrà già preannunciato qualcosa...
"In realtà Bossi lo sta dicendo a tutti".
Il primo impegno per il territorio se eletto?
"Potrei elencare una serie di punti programmatici, ma il
mio primo impegno, anche se non paga in termini di voto, riguarda i pescatori del Lago
Maggiore, che hanno dovuto troncare la loro attività a causa del Ddt nel pesce. Il
problema è dovuto ad uninterpretazione assurda dei limiti, basterebbe adeguarsi ai
parametri europei".
Sindaco, commissario, provinciale, come coniuga il suo impegno
politico con la famiglia?
"Quando mi sono sposato mia moglie conosceva bene il mio
impegno, certo con il tempo gli impegni sono aumentati e la famiglia si è vista
restringere gli spazi, la prima cosa a saltare sarà quella di segretario
provinciale".
Catia Spagnolo