Riceviamo
e pubblichiamo
La candidatura dell’Ulivo per il sindaco
di Varese, indipendentemente dal valore della persona, si è
realizzata nella solita logica spartitoria e di per sé perdente:
alla fine hanno contato più i piccoli spostamenti percentuali all’interno
del centrosinistra che non un progetto innovativo con valenza
nazionale, nel cuore della lega di Bossi, che avrebbe potuto porre
fine ai deprimenti spettacoli dell’attuale consiglio comunale.
Quando Adamoli, durante l’incontro con
Letta alla Camera di Commercio, ha detto esplicitamente: " I
Democratici di sinistra devono rendersi conto che la loro egemonia
all’interno dell’Ulivo è finita", ha avuto il pregio
della chiarezza dando la chiave di lettura all’intransigenza
politica portata avanti dai Popolari in tutti questi mesi.
Giusta l’indicazione del Nazionale di
strutturare e radicare nei territori la nuova formazione della
Margherita, ma in una situazione peculiare come Varese, non si
poteva fare un’eccezione unitaria per valorizzare l’Ulivo
allargato come tutti oggi auspicano?.
Alla posizione dei Popolari, ed alle
ambiguità dello SDI cittadino, si è poi unita l’azione
fratricida della sinistra dei DS e di altre individualità, che ha
portato all’affossamento della proposta: "Progetto Varese,
Con Fassa, Per l’Ulivo"
A questo punto i tempi, secondo progetto,
erano stati dilazionati abbastanza e l’unico candidato emerso
era stato logorato a sufficienza.
Poco importa se Rutelli, Castagnetti e
Fassino, sotto la spinta dei girotondi e delle manifestazioni di
piazza hanno detto, davanti a milioni di persone e alla
televisione, che bisogna privilegiare l’Ulivo alle anguste
logiche di partito.
Come presidente del coordinamento dell’Ulivo
collegio Varese 1, nominato dai partiti, già presidente del
Comitato Rutelli 2001, non condividendo l’epilogo della vicenda
varesina a cui si è giunti nonostante la defatigante opera di
mediazione, rassegno pubblicamente le dimissioni, metto a
disposizione di chiunque tutta la documentazione, il rendiconto
economico delle due gestioni e resto disponibile solo per
facilitare i collegamenti con l’Ulivo Regionale e Nazionale,
anche in vista dei probabili referendum abrogativi (rogatorie,
falso in bilancio etc.)
Esprimo la mia stima ai segretari cittadini
e provinciali dei DS, dei Comunisti Italiani, dei Repubblicani
Europei, dei rappresentanti dell’Associazione radicale 12 maggio
e ovviamente di Varesecitta, in particolar modo a Raimondo Fassa
per la pazienza, il personale disinteresse e la mitezza delle
reazioni ai tanti insulti ricevuti.
Coerentemente con la decisione di dimettermi
e auspicando che l’enorme lavoro di "manovalanza"
svolto con tante persone in questi due anni abbia una continuità
anche nei "laboratori politici" neocostituiti, alle
prossime amministrative praticherò il voto disgiunto:
Voto al partito di riferimento nell’Ulivo
e voto al candidato sindaco Fassa.
Giorgio Malnati
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