Speciale elezioni - Busto Arsizio -  Il diessino Alberto Grandi presenta la sua candidatura per il governo della città. Messe da parte le liti ora si attende il nome dell'avversario
Grandi sfida il centrodestra, lo sostiene un Ulivo allargato

Alberto Grandi è il candidato sindaco dell'Ulivo. 45 anni, sposato, 4 figli, architetto e insegnante, guida il gruppo Ds in consiglio comunale. Lo sosterrà una coalizione molto ampia che va da Italia dei valori a Rifondazione Comunista. Oltre a queste due liste, Grandi verrà sostenuto da Margherita e da laici di sinistra, ovvero Ds, Sdi, Comunisti Italiani, Liberali Repubblicani.
Grandi si è presentato ufficialmente alla stampa. Ha parlato di una svolta necessaria, che consenta a cittadini, associazioni e comitati di riappropriarsi della città. Due saranno i punti fermi del programma amministrativo: partecipazione e ambiente. Ma anche una maggiore trasparenza ed efficienza della macchina comunale, sintetizzati con una immagine. «Dovremo mettere in cantiere qualche spesa per cambiare l'ufficio del sindaco - ha detto il candidato - vogliamo infatti installare una parete di vetro, per far vedere a tutti i cittadini che il primo cittadino lavora alla luce del giorno. E chiunque venga in comune si dovrà sentire chiedere, mi dica cosa posso fare per lei».
Partecipazione e ambiente si diceva, ed ecco quali opere ha citato Grandi come prioritarie. Da una parte più spazio alle associazioni, ai comitati, maggiore comunicazione e la ricostruzione di «tutti quei servizi alla persona che l'attuale giunta ha smantellato in questo otto anni». Dall'altra il candidato ulivista ha paventato la ricostituzione di una fascia boschiva intorno alla città, il risanamento di Borsano e la costruzione dei parchi previsti dal Prg: nel centro, nel quartiere Beata Giuliana, a S.Anna.
Da un punto di vista più strettamente politico la coalizione allargata a Di Pietro e Rifondazione rappresenta, per i leader dell'Ulivo, un segnale forte di unità di fronte agli elettori. Alessandro Berteotti, coordinatore della Margherita, non ha nascosto le divisioni di questi mesi, culminate con il suo passo indietro rispetto a una candidatura che sembrava dovesse spettare proprio a lui, ma ha voluto comunque sottolineare il lavoro comune nella stesura del programma. «Un programma vero - ha detto - costruito giorno per giorno da chi, come noi, vive e lavora nella città e rivolto a tutti, nessuno escluso».
Grandi e Berteotti hanno poi tenuto a sottolineare la scelta autonoma compiuta dall'Ulivo bustocco, nel gioco di veti incrociati che ha ingolfato il motore del centrosinistra provinciale. «Le nostre decisioni autonome - hanno detto - hanno anche permesso al tavolo provinciale di sbloccarsi, ma una cosa sia chiara, noi non abbiamo ricevuto nessun diktat». Grandi non si nasconde le difficoltà. La politica è consenso, e il centrosinistra parte, sulla carta, svantaggiato. «Noi non siamo quelli che hanno la pappa pronta come altri, la sfida è difficile - ha concluso il candidato - e quindi ancora più eccitante».

 Roberto Rotondo
roberto@varesenews.it