L'amministrazione
guidata da Giorgio Banfi, caduta a novembre per il venire meno della maggioranza riprova a
conquistare il palazzo comunale. Questa volta però a guidare la formazione sarà l'ex
vicesindaco Fausto Marzetta. Insieme a lui aspirano al consiglio comunale Banfi e gli ex
assessori Giannuzzi e Fasola. Ha cinquantadue
anni, è sposato con tre figli. Impiegato tecnico, Marzetta ha iniziato a partecipare alla
vita amministrativa del suo paese come consigliere di opposizione. Con il tempo e con le
amministrazioni Banfi, è stato anche assessore, oltre che vicesindaco sempre della Lega
Nord. E proprio di questo movimento egli è stato il fondatore ad Angera nel 1988.
"Mi considero e mi sono sempre considerato della Lega - dice - anche se non possiedo
più la tessera". Come si ricorderà infatti la storia della sezione locale della
Lega è stata negli ultimi tempi travagliata ed ha portato all'allontanamento da questo
movimento di Banfi, Marzetta ed altri esponenti che si ripresentano nella lista
"Trasparenza, continuità e progresso".
Questo è il nome della formazione guidata da Marzetta, che
come simbolo porta la fontana di piazzale Volta. "E' una lista civica formata
innanzitutto da cittadini normali, ma anche da persone vicine alla Lega, in generale si
può dire che la sua ispirazione è di centro destra, di certo è formata da moderati
senza aspirazioni politiche". Marzetta spiega la composizione della sua squadra
e sulla candidatura aggiunge: "era da anni che si pensava alla mia candidatura come
sindaco, anche all'interno della Lega".
Quali sono i vostri programmi?
"Innanzitutto finire le opere iniziate e mettere in cantiere quelle in programma,
definire il piano regolatore che da anni è bloccato, proseguire il lavoro nell'oasi,
provvedere alla manutenzione del verde e delle strade".
E il suo primo impegno se eletto?
"Sarà diretto alla sistemazione delle scuole, seguirà il piano regolatore e poi
l'impegno per la sistemazione dei canottieri che non hanno spazi e strutture, lo
spostamento del campo sportivo dietro le case popolari, per trasformare l'attuale in zona
attrezzata per il mercato e per il parcheggio durante il fine settimana".
Nel vostro simbolo c'è la fontana, si tratta di una
provocazione?
"Forse, ma su questa scelta siamo stati tutti d'accordo. Non c'è alcun timore,
perché la fontana è stata un'opera da molti apprezzata, basti ricordare l'afflusso di
gente per la sua inaugurazione, e comunque rappresenta solo una delle opere che abbiamo
portato a termine, ce ne sono molte altre meno visibili, come il raddoppio del
depuratore".
Catia Spagnolo
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