Speciale elezioni - Brescia - Leghista della prima ora, tre anni fa venne espulso da Bossi. Con Comino decise di fondare l'APE ( Autonomisti per l'Europa). Oggi è uno dei sei pretendenti alla presidenza di villa Recalcati 
Vito Gnutti punta alla Provincia «Il mio futuro potrebbe essere lì» 

Vito Gnutti bresciano doc viene in trasferta in terra varesina. Leghista della prima ora, fu espulso dal "Senatur" nell'estate del '99 perchè ritenuto un traditore ( Gnutti, "uomo di Confindustria"). Oggi è lui a rimproverare al leader lumbard  l'aver abbandonato le battaglie del movimento per l'attaccamento alla poltrona. E nel feudo leghista arriva sotto il simbolo dell'APE per conquistare Villa Recalcati.
«Varese potrà essere un territorio dove sbarcherò con alcune iniziative imprenditorali. I miei amici, conoscendo questi miei progetti, mi hanno invitato a presentarmi con lo scopo di far crescere questo movimento.»

Ma come pensa di conquistare un elettorato ritenuto fedelissimo a Bossi?
«Noi ci rivolgiamo a quanti hanno capito che la dialettica destra/sinistra non è sufficiente. La Francia insegna: il bipolarismo può produrre risultati clamorosi. Attualmente governo e opposizioni non stanno dando vita ad un contraddittorio costruttivo. Il vero confronto è tra Nord e Sud, tra Italia produttiva e no.»

È possibile che i temi su cui punterete saranno simili a quelli della Lega?
«I nostri temi sono quelli della Lega della prima ora. Quelli che io ho abbracciato e per cui mi sono battuto con Bossi. Poi loro sono andati a Roma, rinnegando il proprio bagaglio. La loro forza stava proprio nella contrapposizione alla destra e alla sinistra, alla loro volontà di farsi centro, impersonando le aspettative e le esigenze del mondo produttivo, composto anche da milioni di lavoratori. Bossi aveva un grande progetto che ora ha abbandonato per amor di poltrona. Attualmente noi non vediamo un centro omogeneo e alternativo con cui allearci, per cui corriamo da soli.»

Quali saranno i cardini della sua campagna per la presidenza della Provincia?
«Il mio obiettivo principale è quello di dare forza e spessore a questo ente. E per far ciò si deve partire dal suo finanziamento: un ente che riesce solo a pagare le spese correnti è inutile. Se la Provincia deve esistere deve diventare realmente un intermediario dello Stato, con un bilancio che le permetta di imporsi. Se rimarrà un istituzione in grado solo di pagare i propri dipendenti, allora sarà solo un peso. Questi erano i cavalli di battaglia di Bossi, come quello del finanziamento pubblico ai partiti, come quello della lotta all'immigrazione clandestina, temi che si sono persi per strada.»

Sarà una campagna elettorale virtuale o scenderà in campo?
«Mi esporrò in prima persona. Parlerò con la gente, parteciperò a manifestazioni pubbliche. Una campagna elettorale assolutamente reale.»

 

Alessandra Toni
alessandra@varesenews.it