Speciale elezioni - Malnate – In un incontro affollato presso la sala consigliare, il sindaco uscente  e candidato dell’Ulivo ha raccolto le segnalazioni per completare il “libro dei sogni” della cittadina
A Malnate i cittadini hanno “messo 
la firma” sul programma dell’Ulivo

Si respira una bella aria a Malnate. Di quelle di una volta, dove la partecipazione politica significava prendersi cura della propria città, ed esprimere liberamente desideri e consigli per chi governa anche semplici e ingenui o magari anche alti o fantasiosi, ma sempre segno di partecipazione e passione per la vita civile. Era questa la consolante aria di altri tempi che si respirava nell’incontro di ieri organizzato presso la sala consigliare del paese dall’ulivo unito per Malnate, il primo e probabilmente unico caso provinciale a queste amministrative dove il simbolo lanciato da Romano Prodi riuscirà a svettare nei cartelloni delle coalizioni di centro sinistra.

Un incontro che aveva come scopo quello di precisare i particolari di un programma in fondo già tracciato da quattro anni di amministrazione portati avanti dal candidato sindaco, e sindaco uscente, Olinto Manini (nella foto in un momento del suo intervento), che ha già fortemente caratterizzato il suo mandato a favore dei servizi sociali,  della cultura e della formazione giovanile.

Ma la serata di ieri, 5 aprile 2002, è servita soprattutto a far “mettere la firma” ai cittadini  sul nuovo programma facendo stilare a loro le correzioni necessarie per portare a termine il libro dei sogni aperto con il primo mandato di questa giunta dell’Ulivo, che quest’anno si gioca la sua rielezione in compagnia di Italia dei valori ma senza più l’appoggio di Rifondazione.

Una “firma” proveniente dai molti partecipanti all’incontro  – la sala consigliare era stracolma, c’erano all’incirca cento persone – tra quali c’erano diversi debuttanti assoluti dei dibattiti locali, e dalla variegata forma: si è passati dalla richiesta di raccolta del vetro casa per casa – a Malnate sono fortunati, la raccolta differenziata si fa quasi tutta a domicilio.. -  all’appello a non perdere la gloriosa scuola edile di Gurone, un istituto di formazione professionale vecchio di 85 anni che rischia di morire di inedia proprio accanto ad una delle più importanti società del varesotto, la Opengate. Ricordando le nuove realtà della new economy,  qualcuno ha sottolineato che gli impiegati comunali non usano le e-mail, e che sessant’anni fa il paese, che aveva 4000 abitanti, aveva quattro stazioni ed era al centro della silicon valley di allora.

In effetti, da allora Malnate ha fatto un passo avanti e due indietro: 15mila abitanti e soltanto le scuole medie, con una urbanizzazione fortissima concentrata soprattutto negli ultimi anni. Ma si è anche lavorato per rendere più vivace la vita culturale del paese, per esempio con l’apertura di villa Braghenti alle proposte culturali estive.

“Vorrei anche testimoniare l’attenzione ai temi sociali che caratterizza questa giunta” sottolinea inoltre la presidentessa della cooperativa sociale di Venegono “La casa davanti al sole”, che spiega al pubblico come quando è andata a presentare il ruolo e l’importanza di usufruire di certi servizi attraverso le cooperative sociali “Con l’amministrazione comunale precedente mi sono sentita rispondere che non avrebbero utilizzato mai cooperative sociali, e che anzi di persone disagiate a Malnate non ce n’erano – dice con sbigottimento la ricordando l’impossibilità probabilistica su quindicimila abitanti di non avere almeno un drogato, un sieropositivo, un disagiato fisico o mentale una persona uscita dal carcere… - mentre la giunta attuale ha capito subito l’utilità e l’importanza della convenzione, e ha affidato a noi la cura del verde pubblico e ad un'altra cooperativa sociale la gestione dei rifiuti”.

Piccole e grandi decisioni che hanno evidentemente contributo a dare fiducia a molte persone e che hanno stimolato ieri sera un dialogo vivace e partecipato: Malnate con gli occhi di quest’incontro sembra davvero un’isola felice in un mondo politico dove “tutti si prendono a cornate”, pronta ad affrontare questa tornata elettorale con l’ottimismo di chi può solo migliorare.

Ma in questa serata che sembra siglare il momento di raccogliere una buona semina, viene giustamente evidenziato il tallone d’Achille di un atteggiamento così attento ai servizi sociali: “nel programma e nelle segnalazioni si è parlato poco  di lavoro, commercio e attività produttive: un settore che sta cambiando radicalmente davanti a noi e che rischia di sfuggirci, mentre gli altri possono cavalcarne, magari strumentalmente, gli argomenti. E’ importante invece che se ne faccia menzione, e che si diano alle aziende gli strumenti per ben lavorare. Come lo sportello unico degli enti pubblici per le aziende ad esempio, che dovrebbe essere aperto da tre anni, che nessuno ha ancora fatto aprire da nessuna parte e che sarebbe giusto che questa amministrazione mettesse tra le priorità per vivere bene”. Vivere bene, cioè in maniera davvero solidale per tutti: questo è il fine ultimo del programma da scrivere, come ha segnalato un altro paradigmatico intervento che ha fatto di questo termine il simbolo della politica dell’Ulivo, ancora vivo almeno a Malnate

 Stefania Radman
stefania@varesenews.it