Speciale
elezioni -
Varese - Presentato il programma
elettorale della lista che propone Angelo Zappoli come sindaco
Rifondazione
scende in campo «Vogliamo una Varese con il cuore»
Riceviamo
e pubblichiamo
Questo il programma con il quale il Partito
della Rifondazione Comunista si presenterà, alle prossime
elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale di Varese, con una
propria lista ed il proprio candidato Sindaco Angelo Zappoli.
Rendiamo noto questo elaborato al fine di sottoporlo da subito al
dibattito, per ricavarne ulteriori stimoli e proposte.
UN'ALTRA SOCIETA', UN'ALTRA CITTA'
Il programma che presentiamo si propone di
indicare i valori e le tematiche su cui il Partito della
Rifondazione Comunista, nel Consiglio Comunale di Varese, agirà
nei prossimi anni.
ANCHE A VARESE
Il modello di città che in questi anni è cresciuto intorno a noi
è quello di una Varese ad alto tasso di sfruttamento del bene
pubblico a fini di profitto privato, una città terziaria,
speculativa, povera di servizi sociali, a basso profilo culturale
e costosa per chi vi abita. Anche a Varese i pensionati, le
lavoratrici, i lavoratori, quanti cercano un lavoro, subiscono i
colpi di una crisi strisciante e continua e ne pagano i prezzi in
termini di sfruttamento, precarietà, lavoro nero, licenziamenti.
Anche a Varese i giovani sono oggetto unicamente d'attenzioni
commerciali, mentre va riconosciuto il ruolo delle giovani
generazioni come soggetti titolari di bisogni, aspettative e
progetti autonomi, non come oggetti su cui intervenire,
controllandone i comportamenti. Occorre un approccio rispettoso di
una elaborazione e realizzazione libera e quanto più possibile
autogestita, garantendo a tal fine, spazi, attrezzature e servizi
adeguati. Anche a Varese il razzismo sta insinuandosi nelle
opinioni e nei comportamenti collettivi, alimentato da vere e
proprie campagne d'odio e dalla tolleranza dei più verso
comportamenti xenofobi e violenti. La Lega, ed i vari satelliti
che in questi ultimi anni le hanno consentito di non naufragare,
porta la grave responsabilità di questa situazione, di questo
peggioramento della qualità della vita nella nostra città. Il
pessimo governo della Lega ha poi aumentato la distanza fra chi ha
abusato dei suoi poteri contro gli interessi di Varese e i
cittadini che hanno dovuto subire queste scelte; a questo governo
cittadino Rifondazione Comunista si è opposta, in Consiglio
comunale e sul territorio, avanzando proposte alternative,
praticabili ed utili alla città.
QUATTRO EMERGENZE
Il programma di Rifondazione Comunista nasce dallo sforzo di porre
al centro delle nostre valutazioni e del nostro impegno, le
esigenze della parte economicamente più debole della città. Il
profilo istituzionale del nostro partito continuerà ad essere
caratterizzato dalla volontà di portare in discussione nel
Consiglio comunale i problemi e gli interessi reali, per dare
spazio, anche nelle istituzioni, alla tutela dei diritti, alla
soddisfazione dei bisogni, all'antagonismo politico e sociale,
all'opposizione alle destre, alla costruzione di una necessaria
alternativa. Varese ha bisogno di un progetto che veda l'ente
locale non come amministratore dell'esistente secondo aride
logiche di mercato, ma come protagonista dell'avvio di un percorso
di sviluppo coerente con la qualità della vita ed il rispetto
dell'equilibrio ambientale. La politica di un'amministrazione
locale può e deve essere utilizzata per sostenere esigenze,
diritti e bisogni dei ceti popolari: dalle scelte urbanistiche a
quelle sui servizi e sui loro costi per l'utenza. Le quattro
grandi questioni che Rifondazione Comunista individua, da
affrontare contestualmente secondo un progetto unitario, sono
l'emergenza economica, quella sociale, quella ambientale, quella
civile. Quando parliamo di recupero delle periferie o di ambienti
del centro storico o della valorizzazione del territorio, quando
denunciamo la mancanza di case e/o di luoghi di aggregazione e
produzione culturale, quando ci battiamo per una società
multietnica, quando proponiamo un arcipelago pedonale, quando
difendiamo la proprietà ed il controllo pubblico di aziende di
servizi alla collettività, allora parliamo di questioni
economiche, sociali, ambientali, civili, senza distinzioni e senza
priorità di valore.
QUARTIERI
Nonostante tutti i cambiamenti intervenuti in questi anni, Varese
mantiene ancora una fisionomia legata ad una dimensione di
quartiere o rione, con proprie caratteristiche e storie.
Quest'identità negli anni si è appannata perché il legame degli
abitanti col territorio si è affievolito, specialmente a causa
del venire meno dei più diversi luoghi di socializzazione, dai
circoli alle botteghe alle piazze in cui ci si possa incontrare. A
tutto questo non si risponde con interventi estemporanei e
limitati al centro, spendendo quattrini per fissarne il deserto
con le telecamere, in omaggio al totem della sicurezza, per poi
chiudere occhi e portafoglio sulla perdita di qualità, quando non
sul degrado, dei quartieri della periferia. Vi sono cittadini che
vivono in quartieri dove non esistono più servizi ed esercizi
commerciali, uccisi dal proliferare dei supermercati, quartieri in
cui attraversare la strada è un rischio costante, nei quali gli
spazi sociali non esistono, dove l'unico verde pubblico è quello
dei semafori (sarebbe a tal proposito anche il caso di chiedersi
l'utilità, ed i costi, di una serie di semafori tanto
intelligenti quanto inattivi, frutto di quel progetto zoppo
chiamato Trambus). Eppure in questi quartieri vi sono immobili di
proprietà comunale che potrebbero, se bene utilizzati, essere la
chiave per una migliore qualità della vita. Vi sono aree
immobiliari dismesse in attesa di speculazione, sulle quali l'ente
locale dovrebbe intervenire, per una rispettosa riqualificazione
dei quartieri. Come non vedere come sarebbe più vivibile una
Varese dove si può trovare un alloggio ad un affitto equo, dove i
giovani e i non più giovani possano trovare spazi di
socializzazione e creatività, dove i servizi sono vicini a chi se
ne deve avvalere? Come non capire che il disagio sociale, ed i
problemi che esso comporta su vari piani, trova alimento
nell'abbandono sociale e culturale? Le Circoscrizioni possono e
devono essere protagoniste e agenti del rilancio qualitativo della
città e per potere fare questo hanno diritto ad una quota parte
del bilancio comunale, non simbolica, senza interferenze e
ricatti, che deve essere destinata ad un bilancio circoscrizionale
che veda la partecipazione della popolazione nella determinazione
delle scelte che la riguardano.
LAVORO L'invecchiamento del volto dei nostri quartieri e rioni, la
perdita della loro identità sociale è frutto anche della
scomparsa delle attività produttive in essi insediate, luoghi di
forte socializzazione e caratterizzazione sociale, di costruzione
di solidarietà e cultura. Varese non ospita più grandi realtà
produttive, fuggite o chiuse nell'indifferenza e con la complicità
delle amministrazioni cittadine. Anche il Comune può contribuire
a limitare i danni di questa situazione e può farlo senza doversi
inventare piani strategici pieni di parole ma vuoti di
prospettive: il Comune può garantire spazi ed incentivi
all'artigianato e alle imprese operanti nella produzione di
servizi, il Comune può essere agente di rilancio del comparto
edilizio finalizzato all'ampliamento dell'offerta di alloggi a
canone equo, al definitivo recupero e restauro del patrimonio
immobiliare cittadino oggi degradato, alla realizzazione di
strutture di uso sociale, può promuovere progetti dedicati ai
lavori socialmente utili, può investire nella difesa ambientale.
Alcuni temi sono affrontabili da subito: la difesa ed il
potenziamento delle aziende di proprietà o controllo comunale; il
rifiuto di affidare a ditte esterne i compiti di settori della
pubblica amministrazione; l'esclusione dell'utilizzo di lavoratori
socialmente utili in funzione di copertura di vuoti di organico,
l'impegno delle professionalità dei lavoratori socialmente utili
in progetti di aumento e miglioramento dell'offerta di servizi; il
recupero delle aree dismesse per favorire nuovi insediamenti
produttivi, professionali, di ricerca, di cultura; l'occupazione
derivante da una adeguata tutela ambientale. Occorre sostenere
anche in sede locale la lotta contro lo sfruttamento del lavoro,
contro le mille forme di ricatti, di flessibilità e di precarietà
che ci vogliono imporre e che configurano la nascita di un moderno
caporalato
BILANCI E SERVIZI PUBBLICI
La finanziaria approvata dal governo Berlusconi, quindi dagli
stessi partiti che governano la nostra città, colpisce
pesantemente gli enti locali, compreso il Comune di Varese: si
riducono di un altro 6% i contributi statali mentre si autorizzano
aumenti del 6% delle spese correnti con un taglio del 12% sulle
altre spese, fra cui i servizi alla collettività. A Varese Lega e
Polo hanno puntato a privatizzare ogni tipo di servizio, con il
risultato di peggiorare le prestazioni e di aumentare i costi per
l'utenza (per "fortuna" è fallita la vendita di Aspem,
i cui ricavati sarebbero stati sprecati per la campagna elettorale
del candidato sindaco lega-polista, sotto forma di opere pubbliche
promozionali, lasciando i danni a carico dei futuri
amministratori). Noi pensiamo che il settore pubblico debba
svolgere un ruolo di protagonista: asili nido e scuole materne,
servizi alla terza età, prevenzione sanitaria, assistenza sociale
e rimozione delle cause di esclusione, sono settori che non si
possono appaltare a privati o a false cooperative in cerca di
profitti a danno degli utenti e di chi vi lavora. Noi pensiamo che
i comuni non siano aziende che devono chiudere i bilanci in attivo
o agire sul "mercato" per trarne profitti. Vanno
recuperate le evasioni tributarie e dell'ICI, che va rimodulata
per favorire l'immissione di appartamenti sul mercato, vanno
riviste le tariffe, che globalmente hanno comportato un aumento di
costi per le famiglie quantificabile a 150 euro a famiglia negli
ultimi anni, e va introdotta una politica tariffaria finalizzata
alla tutela dei redditi inferiori, vanno azzerate, per rispetto
alla città ed ai suoi abitanti meno abbienti, le spese
promozionali di Sindaco e Giunta e vanno ridotte le indennità di
carica, va attivata una seria politica della casa, in una città
dove vi sono ben 3000 appartamenti vuoti.
AMBIENTE
L'inquinamento è un nemico silenzioso che va combattuto con tutti
gli strumenti a disposizione, con un monitoraggio continuo e
potenziato dei dati ambientali, con una adeguata politica di
controllo delle emissioni atmosferiche degli impianti di
riscaldamento (ricordiamo che Varese per tutti questi anni è
stata clamorosamente assente in questo genere di controlli), con
l'abbattimento anche dell'inquinamento acustico, con l'estensione
dell'isola pedonale e il potenziamento trasporto pubblico, cosa
che non accade dal 1994, dopo che sono stati buttati al vento più
di sei miliardi di lire per il progetto Trambus e per garantire
stipendi da favola ai dirigenti di AVT. Occorre inoltre pensare
anche al patrimonio naturalistico del nostro comune con una
maggiore attenzione ai problemi delle nostre acque e dei nostri
boschi, tutelando le nostre fonti idriche, promovendo la pulizia
dei boschi e potenziando ulteriormente la raccolta differenziata a
fini di recupero e riciclaggio, che in questi anni è diminuita a
fronte di aumento dei costi del 22% per i cittadini.
CULTURA
La nostra proposta è di investire non solo sul consumo di
prodotti culturali e d'intrattenimento, ma sulla produzione di
cultura, sulla crescita delle culture, partendo dalle energie già
all'opera con varie associazioni, per promuovere l'attivazione
delle energie latenti, rispettando le loro differenti forme
d'espressione e realizzando i luoghi a ciò necessari, non
necessariamente faraonici, o para-faraonici come il teatro tenda,
e non necessariamente localizzati in centro. Cultura è anche
garantire, per le voci di competenza comunale, il diritto allo
studio in una scuola pubblica laica e pluralista, rimovendo le
cause che lo ostacolano, per tutte le giovani e tutti i giovani
che in questa città vivono, qualunque sia la loro provenienza
nazionale. Nella nostra città ogni proposta democratica,
progressista, si scontra con lo pseudonazionalismo padano e
liberista della Lega, vero partito di lotta ai diritti sociali
all'ombra del padrone di Arcore. I continui richiami ad una
presunta indipendenza di una altrettanto presunta padania, le
continue aggressioni ai diritti democratici e civili, la costante
negazione dei valori su cui si costruisce una società
democratica, aperta, solidale, rappresentano l'esatta negazione
dei valori per i quali ci battiamo. Il nostro orizzonte è più
ampio dei laghi e dei monti che delimitano il territorio comunale,
il nostro concetto di civiltà si basa sulla giustizia, sulla
libertà, sulla solidarietà, sul rispetto delle differenze,
personali e collettive. Anche un comune, anche il Comune di
Varese, può contribuire a garantire la dignità di una persona,
da ovunque provenga, può fare respirare un'atmosfera di
convivenza nel rispetto delle differenze, garantendo a chiunque ne
abbia necessità le opportune strutture abitative e di servizio,
riconoscendo ad ogni abitante della città, anche di nazionalità
non italiana, il diritto di partecipare, col voto consultivo
amministrativo o con la elezione di un consigliere aggiunto, alle
scelte che lo coinvolgono. Occorre che la nostra città consideri
come un valore, e non come una minaccia, la presenza di persone di
altra cittadinanza nazionale, per il contributo sociale e
culturale, oltre che economico, che possono, se rispettate,
stimate e valorizzate, dare alla collettività intera.
IMMIGRAZIONE Lottare per la libertà delle persone immigrate e per i loro
diritti è la condizione fondamentale per conservare ed ampliare
anche la nostra libertà ed i nostri diritti. Criminalizzare chi
è differente per il colore della pelle, per la religione o la
cultura, come fanno Lega e Polo, è un primo passo per negare i
diritti di tutti. Il centrodestra che poco ha fatto per favorire
l'integrazione di chi viene a vivere a Varese oggi punta a
cancellare anche quel poco, per alimentare, usando della cultura
del sospetto e della paura, lo sfruttamento selvaggio del lavoro
di queste persone e nostro, aprendo per questa via spazi alle
organizzazioni criminali e mafiose, che sulla clandestinità ed il
lavoro nero, costruiscono profitti enormi.
NUOVA E VECCHIA LEGA, NUOVA E VECCHIA
DESTRA Federalismo e devoluzione: intorno a queste due parole
si gioca uno scontro politico che vede in palio i diritti dei
cittadini: Rifondazione Comunista si è opposta sia al referendum
del centrosinistra sia alle proposte leghiste, perché ci
opponiamo all'abbandono, da parte dello Stato, di una serie di
compiti che giudichiamo fondamentali, dalla scuola alla salute ai
servizi alla persona. La Lombardia di Formigoni è l'esempio del
peggio che si sta costruendo, è il tentativo di costruire, anche
per via istituzionale e legislativa, una concezione antisociale,
classista ed affaristica della società in cui viviamo. In questo
quadro già inquietante s'inserisce una situazione al limite della
tollerabilità: ci sono già stati diversi casi di aggressione
fisica a giovani "colpevoli" di apparire di sinistra o
di religione islamica, ci sono già stati diversi casi di pesanti
provocazioni ai danni di cittadini che pacificamente e
democraticamente manifestavano idee diverse da quelle dei
"padani" o dei neofascisti protetti dalle bandiere della
Lega. È una situazione pericolosa che rischia ogni giorno di
trasformarsi in dramma nell'indifferenza (o nella complicità?)
dell'attuale amministrazione. Come comunisti non attenueremo certo
il nostro impegno in difesa della democrazia nella nostra città,
e chiediamo a tutti i cittadini di prestare la massima attenzione
ed il massimo appoggio alle lotte per la libertà nostra e di
tutti.
SICUREZZA
Anche a Varese, come in Italia, i reati sono in netta diminuzione,
e questo dato contrasta fortemente con il continuo rilancio del
problema sicurezza e dell'allarme sociale diffuso dalle destre.
L'insistenza di chi parla di emergenza criminalità è finalizzata
ad utilizzare la scusa della sicurezza per ridurre la libertà di
tutti, per far passare nella collettività l'idea che la libertà
è un lusso che va pagato o a cui si deve rinunciare in cambio di
un pezzetto di presunta ricchezza, per far passare una mentalità
razzista. L'ente locale può svolgere un ruolo positivo per
informare correttamente e quindi rassicurare la cittadinanza,
rendendo così più sereno il clima sociale, il che é la
condizione per svolgere una reale opera di prevenzione di ogni
forma di reato. In questa opera é necessario prestare attenzione
alle sollecitazioni che vengono dai settori democratici delle
forze di polizia, per garantire strumenti e risorse utili ad una
gestione democratica e civile del vivere collettivo. Noi siamo per
la sicurezza, ma quella della vita di tutti i giorni, siamo per la
sicurezza sul lavoro e del lavoro, per la sicurezza di una vita
dignitosa, per la sicurezza del diritto alla salute e
all'istruzione di ogni essere umano, siamo per la sicurezza dai
rischi di città trasformate in piste per corse automobilistiche,
per la sicurezza di una informazione onesta su quanto ci accade
intorno e sulle vere e pesanti responsabilità di chi così male
ci ha governato.
Esprimiamo la convinzione che il voto a
Rifondazione Comunista sia un VOTO UTILE Il voto a Rifondazione
Comunista è oggi l'unico in grado di rompere gli schemi in cui è
precipitata la politica varesina, per contrastare efficacemente la
tendenza, spesso fortissima, all'omologazione fra i due principali
poli politici, incapaci di presentare, su troppe questioni,
proposte veramente alternative. Il voto a Rifondazione Comunista
sarà il voto più utile a preparare, fra cinque anni, un
possibile cambiamento sostanziale del governo della città,
cambiamento che possa vedere concordi su un programma e su
contenuti "forti" le forze, oggi divise, che si
accingono a fare l'opposizione nel prossimo consiglio. Ce lo
auguriamo e continueremo ad impegnarci in tal senso.
Il voto a Rifondazione Comunista è, in questa situazione, un voto
utile socialmente, perché parla di interessi concreti e popolari,
è un voto utile politicamente perché mantiene aperta la strada
dell'alternativa, è un voto di investimento sul futuro per chi
continua a vedere la necessità di un cambiamento dei rapporti
sociali e politici, per chi vuole restituire valore e dignità al
conflitto, sociale e politico.
Il voto a Rifondazione Comunista è il modo più coerente, nella
sfera elettorale, di dare voce e senso agli ideali, alle emozioni,
alle speranze che nel popolo di sinistra ancora vivono, e che si
sono manifestate e si manifestano in mille modi, dal movimento
contro la globalizzazione liberista al movimento per la difesa di
un'informazione e di una magistratura non asservite al padrone di
turno, dalle lotte dei metalmeccanici per il contratto alle lotte
di tutto il mondo del lavoro in difesa dell'articolo 18, dalle
lotte degli studenti contro la "riforma" Moratti (e
prima ancora contro quella di Berlinguer) alle lotte dei migranti
per la rivendicazione dei loro diritti e della loro piena dignità
di uomini e di donne.
Il futuro ruolo dei nostri consiglieri sarà
di opposizione al prossimo governo cittadino, opposizione che sarà
severa con la maggioranza, aperta alla cittadinanza ed alle forme
associative in cui essa si organizza, propositiva verso i problemi
della città. Rifondazione Comunista di Varese ha dovuto scegliere
in queste elezioni comunali una propria presentazione autonoma,
assumendosi quindi l'onere di essere uno degli strumenti più
efficaci nella battaglia contro le destre, che stanno portando
Varese e l'Italia ad una deriva reazionaria e xenofoba, destre
peraltro cresciute nell'incubatrice delle politiche liberiste
promosse anche dai governi di centrosinistra. Politiche da cui,
ancora oggi, il centrosinistra non riesce a discostarsi realmente.
La nostra autonomia e la nostra distanza strategica dal
centrosinistra, maturata su questioni centrali e di rilevanza
nazionale, si è poi, in questi anni, mantenuta anche a Varese, in
assenza di un efficace confronto sui temi di carattere politico e
sociale locale. Non vogliamo tuttavia aumentare la distanza che ci
separa dal centrosinistra né puntiamo ad una sterile conta di
voti, ma rilanciamo la necessità della costruzione di una
alternativa, su posizioni e contenuti programmatici realmente di
sinistra.
Il risultato elettorale di Rifondazione
Comunista sarà in grado di aprire nella sinistra moderata un
dibattito serio e pubblico sulle scelte sinora condotte, sulla
filosofia aziendalistica e privatistica di tanta parte delle forze
del centrosinistra, sulle risposte da dare all'attacco ai diritti
sociali, democratici e civili.
NON SAREMO
Noi non saremo neutrali o "responsabili"; noi saremo di
parte, saremo partigiani. Non saremo nemmeno ragionevoli, se
questo volesse dire accettare le ragioni degli interessi forti.
Non saremo disponibili a mediazioni che non siano a favore dei
settori sociali a sostegno dei quali ci battiamo. Non saremo
tolleranti verso comportamenti autoritari e sprezzanti della
volontà popolare, per come si manifesta nelle sedi istituzionali,
in quanto siamo coscienti di come l'introduzione del sistema
dell'elezione diretta dei sindaci abbia concentrato il potere
nelle mani degli esecutivi, stravolgendo il ruolo d'indirizzo e
controllo del Consiglio comunale.
AL CONTRARIO, assumiamo l'impegno di
essere attenti e rispettosi verso le proposte
che ci verranno dalle varie realtà sociali che sono attive nella
realtà di Varese, accettando e contribuendo a realizzare
occasioni di confronto pubblico ogni volta ve ne fosse la necessità
o ci fosse richiesto;
rendere sempre chiaramente comprensibili le motivazioni sulla base
delle quali assumeremo i nostri orientamenti nello svolgimento
dell'attività istituzionale; lavorare
per costruire un flusso continuo di comunicazione fra la
dimensione istituzionale e quella sociale, con la dichiarata
intenzione di privilegiare la seconda, per restituire dignità
alla sfera istituzionale e sovranità alle ed agli abitanti di
Varese