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Speciale elezioni - Varese - Il leader dell'Udc annuncia lealtà alla coalizione ma punta i piedi sui valori del centro cattolico
Marco Follini: «Noi moderati difenderemo i nostri valori»
L'anima moderata, colta e raffinata della casa delle libertà. Marco Follini, apprezzato da destra e da sinistra, è uno dei leader nazionali meno conformisti presenti sulla scena. Carattere dell'uomo ma soprattutto progetto politico: distinguersi, agganciare il centro, sottrarlo agli umori del momento, ancorare il partito a un percorso di lunga durata. L'Udc lo ha ascoltato oggi, sabato 18 maggio, in un affollato comizio alla camera di commercio di Varese. 
L'incontro è stato aperto dai leghisti Marco Reguzzoni e Aldo Fumagalli, candidati del centrodestra alla presidenza della Provincia e del comune. Se fossero rimasti ad ascoltare Follini, forse non avrebbero fatto salti di gioia, ma tant'è. Il discorso dell'onorevole centrista è stato infatti impostato ancora una volta sui due binari paralleli della fedeltà alla coalizione e della salvaguardia dei valori dei moderati. No agli eros center proposti da Bossi, niente euroscetticismo, guai a spaccare il paese tra nord e sud, improponibile prendere le impronte digitali solo agli immigrati, impossibile considerare reato l'ingresso clandestino in Italia. L'Udc tiene dunque ferma la barra sui diritti civili, snobbando il populismo

«Siamo fedeli alla coalizione ma non risparmieremo ai nostri alleati la difesa dei valori con cui ci proponiamo ai nostri elettori» ha poi ribadito. Moderazione, moderazione e ancora moderazione. C'è tutto uno spazio di consenso, «il grande cuore centrista e moderato del paese, la massa di cittadini che rifugge l'estremismo», che aspetta solo di essere rappresentato. 
Follini si è candidato da tempo a quel ruolo e tutto il suo partito, all'appuntamento del buon senso, della moderazione, della politica ferma ma a bassa voce, sta mettendo l'abito a festa. Il leader dell'Udc difende il governo che sta ben operando ma lo sprona a non essere pigro, riserva parole di rispetto ma di forte critica alla sinistra, e propone come slogan per la campagna elettorale tre parole: più Europa, più solidarietà, più moderazione. Nessun retrogusto buonista. Follini è chiaro, basta fargli una domanda maliziosa per vedere il carattere. E' vero che il suo partito spesso risulta simpatico perché conta poco rispetto alla forza di Berlusconi e soci? Risposta: «Siamo pronti a diventare più antipatici».

R.R.