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Varese - Intervista a Stefano Tosi, candidato del Centrosinistra alla presidenza della Provincia
«Lega e Polo sono incapaci di progettare»

Ingegnere elettronico, lavora all’Aermacchi di Venegono. Nato a Milano nel 1959, vive a Varese da quando aveva sei anni. Stefano Tosi viene da una lunga esperienza politica. Capogruppo dei Ds in Consiglio comunale è poi stato eletto in Provincia. Arriva quindi a questa candidatura in modo naturale ed è riuscito aricompattare tutto l’arcipelago del centro sinistra dai Verdi fino a Rifondazione.
Quali sono i principali problemi lasciati irrisolti?
«Assistenza, mobilità ed "emergenza rifiuti" sono i tre principali problemi irrisolti lasciati in eredità ai varesini.
Sul primo, pur non avendo competenze specifiche, la giunta uscente è stata completamente assente e non ha mai preso iniziative nei confronti delle ASL e della Regione perché si elevassero gli standard qualitativi e quantitativi di assistenza alle persone, soprattutto a chi è solo, malato, agli anziani, ai bambini, ai più deboli.
Traffico e trasporti continuano ad essere la grande "croce" che migliaia di pendolari – e non solo loro – sono costretti a portare ogni giorno. In provincia si viaggia a 30 chilometri all’ora su strade autostrade e chi sceglie il treno non sta meglio: ritardi, lunghe soste dentro e fuori le stazioni, treni vecchi e che si rompono. Spostarsi, per chi abita in provincia di Varese, è ogni volta un’avventura, sia nelle aree metropolitane che altrove.
Per quanto riguarda i rifiuti, la giunta Ferrario era partita con grandi proclami e progetti, poi si è persa strada facendo, e del piano rifiuti provinciale non parla più nessuno. Un fallimento attenuato solo dal buonsenso dei cittadini e di molte amministrazioni locali, che si sono mostrati sensibili nei confronti della raccolta differenziata».

In questi anni Varese ha continuato a perdere punti in qualità della vita. Come mai?
«E’ vero, siamo una provincia più povera, non solo economicamente, ma anche come livello di qualità della vita. Resistiamo ai primi posti solo per produzione industriale, che è da sempre il cavallo di battaglia della nostra economia.
Le ragioni di questo sono molte e in parte le ho già accennate nella precedente risposta.
Se prevenzione, cura e assistenza sono carenti, è la vivibilità delle nostre città e dei nostri paesi a risentirne. Se le infrastrutture per il trasporto pubblico e privato sono inadeguate, è un grave handicap per lo sviluppo economico. Non penso solo all’industria, ma anche ai servizi, al turismo prima di tutto. Non a caso nel terziario siamo agli ultimi posti tra le province lombarde.
A monte di tutto c’è l’incapacità di progettare da parte di Lega e Polo, impegnati solo a gestire, male, l’esistente e a compiere qualche operazione di facciata. Ma le scelte strategiche sono un’altra cosa».

Quali sono i punti centrale del suo programma?
«In queste poche righe non posso che riassumere la filosofia e gli obiettivi generali del nostro programma. Vorrei premettere che le mie proposte sono condivise da tutte le forze del Centrosinistra e della Sinistra varesina, che hanno deciso di sostenere la mia candidatura a Presidente della Provincia.
Sappiamo che è una sfida impegnativa, per questo siamo tutti uniti, non solo contro il Centrodestra, ma soprattutto per dare alla Provincia di Varese un buon governo.
Per ogni nostro obiettivo, anche il più ambizioso, il programma indica il percorso da seguire, i tempi possibili, le risorse da impiegare. Ci sono "la testa" - le idee, i progetti – e "le mani", cioè gli strumenti per realizzarle.Gli obiettivi fondamentali che vogliamo raggiungere sono:
Collocare la Provincia di Varese sullo stesso piano di Milano e Brescia;
Unire la capacità di ricerca e di innovazione, rafforzata dalla istituzione dell’Università autonoma, con le forze del lavoro e dell’impresa per potenziare la competitività del nostro sistema produttivo.
Promuovere un sistema di infrastrutture che dia priorità al trasporto su ferro, che integri le Ferrovie Nord e le Ferrovie dello Stato in punti interscambio anche con il trasporto su gomma, in particolare per quello privato e pendolare. A tal fine occorre prevedere stazioni uniche a Varese, a Busto Arsizio e a Laveno. Questo sistema deve comprendere il completamento dei collegamenti tangenziali.
Rafforzare la cura di un territorio densamente popolato (la Provincia di Varese è la quinta Provincia per densità di popolazione nel nostro Paese ) ed urbanizzato. La salvaguardia del territorio è indispensabile per ridurre il rischio idrogeologico e conseguentemente per evitare i danni derivanti da alluvioni. Poichè in passato non è stato fatto nulla, nelle scorse settimane abbiamo avuto notevoli danni a causa di esondazioni e frane.
La progettazione di un sistema sociale in cui nessun cittadino rimanga solo. Per l’infanzia occorre costruire città a misura di bambino. Per l’adolescenza scuole moderne ed accoglienti. Per i giovani, nel momento in cui si avvicinano al mondo del lavoro sono necessari centri per l’impiego che aiutino la ricerca di un lavoro qualificato e non precario. Per i lavoratori la possibilità di accedere ad un sistema di formazione e di crescita professionale che li segua durante la loro vita lavorativa. Per le fasce di popolazione più anziana un efficace sistema di assistenza domiciliare e nel caso in cui non siano più autosufficienti, la possibilità di essere ospitate in strutture protette o case – albergo con rette accettabili».

Come è andata la campagna elettorale?
«Molto bene. Sono soddisfatto perché ho incontrato tanta gente e spero di riuscire a contraccambiare la fiducia che mi sarà data».